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“Vorrei lasciare il bimbo in ospedale,
tra qualche giorno torno in Romania,
i miei non sanno niente e stanno male,
la decisione è mia, soltanto mia!
Non ci voleva questa gravidanza,
‘lui era favorevole all’aborto,
ma sono religiosa e in questa stanza
ho fatto la mia scelta in modo accorto! ”.
...Il medico guardò la sua assistente
e, poi, con gentilezza e toni bassi,
cercò quel certo dialogo suadente
per farla ritornare sui suoi passi,
le lesse con cautela il documento
in cui si confermava la rinuncia
al figlio, senza alcun ripensamento,
per legge, era soggetta alla denuncia!
Ma lei firmò, restando lì di ghiaccio!
Il medico chiamò la nurse addetta
che le strappò il nastrino intorno al braccio,
poi, prese il neonato e in tutta fretta
scomparve senza dire una parola,
seguita dal dottore e l’assistente.
La giovane rimasta tutta sola,
provò una fitta al cuore persistente,
toccò il suo polso privo del nastrino
col nome del bambino appena nato,
provò un senso sadico, assassino,
col cuore responsabile, imputato!
Saltò dal letto afflitta, disperata,
cercò il dottore e cadde ai suoi ginocchi,
e, poi, con voce forte, esasperata,
gli disse, col terrore dentro gli occhi:
“Dottore strappi il foglio, la scongiuro,
sennò mi butto giù dal quinto piano!
Mi riconsegni il bimbo e le assicuro ...
che l’amerò ... in modo sovrumano! ”.
In mezzo alla corsia, le partorienti,
l’alzarono e la cinsero di affetto.
Il medico guardò l’altre pazienti
e fece riportar la donna a letto,
però le mise un infermiere accanto.
...Un’ora dopo aveva ... il bimbo in braccio,
scoppiò in un lungo, dirompente pianto
e, poi, lo strinse in un intenso abbraccio!
La vera madre segue con amore
i figli ... che so’ tutti ... piezz’ e core! | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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