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Il mio silenzio
è la tomba
del mio cuore
che esanime
e mesto e ansante
si duole,
come il canto
del pianto
di un bimbo
che culla
il sonno
placido
della madre
affettuosa.
Ma l’ombra
di un sogno tradito
dall’incubo
infausto
mi plasma
un sepolcro
di rose;
e il Cielo
m’invita a parlare,
a versare
per l’ultima
volta
le lagrime
di un dolce
sorriso.
Io ti ho amata
perché sei bella,
perché sei gentile
e buona...
ti ho amata
quando ti ho vista,
perché sei l’armonia
delle nuvole
danzanti
per l’Empireo,
perché sei la vita
che non ho
mai avuto,
nella sua interezza,
e che vorrei
possedere
per sempre...
ti ho amata
perché conosco
la tua Anima,
ed ho visto
che è immensa,
perché sei tu.
Venne l’inverno,
giunse l’estate...
trascorsi in silenzio
le ombre delle foglie
variopinte
di un’aspra vendemmia.
Fu ancora inverno,
e il Destino
ci fece incontrare,
e, crudele
come uno sciame
di nebbie ronzanti,
mi pugnalò
nel mezzo del cuore.
Io ti amo
perché ti ho amata,
perché mi piaci
e voglio sfidare
la sorte avversa
e le mie catene
di schiavo...
ti amo
perché sei unica,
un bacio
impossibile
di vitalità
sulle impronte
della mia morte,
perché della mia vita
ricolma di stracci
e di ridicoli scritti
e di flebili lettere
non so cosa fare
senza il sorriso
di una donna...
una donna
come te...
ti amo
perché inconscia
hai portato
la pace
nel mio cuore,
perché sei
una pura essenza
di sogni
profumati di camomilla...
ti amo
perché il mio senso
non ti ha dimenticata.
Ma la rosa rossa
che palpita
innocente
contro il tuo seno
mi vede
e mi riconosce
colpevole,
perché essa
appartiene
ad altro uomo,
ad altro fato;
e mi dispero
perché vedo
il frutto
del mio silenzio,
perché per onore
mi sforzo
di tacere.
Il silenzio
è stato strappato
e nel cuore
navigo
e in un mare
di desolazione
e di pianto,
te pensando
sempre;
e non so dirti
se questo
sia Amore...
o piuttosto
un addio.
Sii felice,
dimenticami...
ignora la confessata
fede,
che io vivo di te.
Voglio il tuo bene,
ti voglio sentire
contenta
al fianco dei tuoi cari
e di lui che solo ami,
voglio che il sangue
dei miei sentimenti
siano il martirio
che permettano
la tua felicità.
Non dubitare
di te stessa.
Se amarti non m’è
dato,
almen pregherò
per te.
Addio!
Addio!
Per sempre...
addio! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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