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A muntagna
Parturuta da lu ventri di la terra
tra focu e fiammi
fora vinisti tu
figghia di la natura si.
Troneggi ni lu menzu
di la Sicilia
picchi distinata a rignari
ppi l’eternità fusti.
Cu non ti canusci di vicinu
timuri avi,
cu sta nveci a li to pedi
rispettu ti porta.
A “muntagna” si chiamata
macari si masculu si,
da li to vini sangu non c’è,
ma focu vivu scurri.
Ogni tantu ppi fari sentiri ca ci si
n’annacata ni duni.
Di stati e di mmernu
fumannu la to pipa stai,
lu fumu ca fai signali parrunu.
Ni lu stissu tempu
duni vita, travagghiu e binessiri,
e cu ti veni a visitari
di tia non si poti scurdari,
resti dda lu cori
comu si fussi lu primu ammuri.
Traduzione
Partorita dal ventre della terra
tra fuoco e fiamme
fuori sei uscita tu
figlia della natura sei.
Troneggi nel mezzo
della Sicilia,
perché destinata a regnare
per l’eternità sei stata.
Chi non ti conosce di vicino
paura ha,
chi sta invece ai tuoi piedi
rispetto ti porta.
La “montagna” ti chiamano
anche se maschio sei,
nelle tue vene sangue non c’è
ma fuoco vivo scorre.
Ogni tanto per fare sentire che ci sei
una scossa fai.
D’estate e d’inverno
fumando la tua pipa stai
il fumo che fai segnali sembrano.
Ma nello stesso tempo
dai vita, lavoro e benessere,
e chi ti viene a visitare
di te non riesci più a dimenticarti,
rimani nel loro cuore
come se fossi il primo amore. | 
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