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«Quando scrissi questa poesia satirica, l’ideologia dell’"uno vale uno" era forse solo agli albori, ed io non ne tenni per niente conto: volli fare soltanto una simpatica critica a quelle rare (? ) persone (ce ne sono sempre state, e sempre ce ne saranno) che, per continuare la tradizione familiare, per ambizione personale, o magari perché ben raccomandate, si intestardiscono a fare un lavoro che in teoria amano, ma che certo non fa per loro. Ora, il successo elettorale, in Italia soprattutto, di quell’ideologia bislacca rischia di estendere ancor più quel fenomeno, finora presente soltanto come una malattia cronica della società, trasformandolo in una prassi - ahinoi! - quasi generale. P . S . C’è un attuale ministro del governo, più volte giustamente preso in giro per per le sue svariate ed evidenti imbranataggini, che ha un cognome significativo: se tagliato in due a metà, si trasformerebbe in un ottimo (e probabilmente più adeguato) nome e cognome per un cantante italo- americano (lascio ora lavorare l’immaginazione dei lettori...) !» |
Inserita il 16/12/2018 |
"Ho preso la mia laurea in medicina
ricompensando più d’un professore:
con paura il paziente s’avvicina,
però faccio il mestiere con amore! "
"In politica entrato con ardore
(nient’altro al mondo avrei saputo fare),
sono un grande, provetto ingannatore:
tanta gente riesco a abbindolare! "
"Io sono diventato un ingegnere
in Università del terzo mondo:
la professione faccio con piacere,
anche se le mie navi vanno a fondo! "
"Musica non studiai, però il mio cuore
m’ha portato a comporre ed a cantare
canzoni fatte solo di rumore,
che sanno tanti gonzi conquistare! "
"Tutti i miei versi colmi di passione
sono, di sentimento esagerato:
non importa se in più d’un’occasione
scrivo in modo scorretto e assai sgraziato! " |
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«Ho seguito attentamente, la sera dell’Epifania, su "Rai Tre", l’intervista fatta da Fabio Fazio al maggiore editore italiano di libri di poesia, l’italo - greco Nicola Crocetti. Egli ha affermato che in Italia troppe persone scrivono poesie senza mai leggere quelle degli altri, convinte che andando ogni tanto a capo o troncando i verbi si possa fare un capolavoro. Secondo Crocetti (Nicola) queste persone pretenderebbero magari di vedere le loro poesie pubblicate, un po’ come se i "pittori della domenica" pretendessero di vedere i loro quadri esposti al Louvre!» |
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