Visitatori in 24 ore: 8’419
1068 persone sono online
Lettori online: 1068
Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’347Autori attivi: 7’477
Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti |
_
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
Iva alla selva del Messico antico
un folle aëdo di nom Talpoteco;
ed era piccolo, ed era cieco
e presso ‘l rege, lontan se n’andò.
In man la verga, la benda sugl’occhi
batteva i solchi dell’arido intrìco;
ed era impavido... e i caldi tocchi
dell’astro ardente ‘l chiamavano amico.
Iva alla corte dell’oppido sacro
ove viveva il re Iacobbuma;
e sì sfidava la lince ed il puma
che un prode milite quasi sembrò.
Giunse al palagio in tempo di festa,
e lì ‘l sovrano gli chiese una lode...
canto bizzarro; oppure alla testa
un netto taglio in nom delle mode;
e Talpoteco sì tosto obbediva,
chiamò gli scribi... e ‘l piffero prese,
e poscia un sono più lungo d’un mese
cogl’altri pifferi folle sclamò:
«Cantami, Luna, de’ prossimi secoli
l’alte sciagure del cosmo fugace,
l’ire de’ Numi, del cielo ‘l rapace
caos tremendo che tardi verrà.
Cantami, Sole, la quinta tua etade
quando le sìdere cadran in terra,
e l’aspre stragi dell’avida guerra,
e ‘l mare truce che c’inonderà.
Veggo che scade l’estremo momento,
cadon le stelle, non vive nessun...
Tutto è terrore... il cosmo è sgomento,
ecco che muore il quarto baktun.
Scorgo che bollono i mari affranti,
cade dal cielo un formido sasso;
l’orbe si tinge di sangue e di lasso...
nelle caverne rifugio non v’è...
Cade; e la terra si scuote e si spacca,
cadon i monti, riemerge la lava...
crepan per morbi le messi e la fava...
spiran i popoli... e spirano i re.
Salgono l’onde... ovunque si sfocia,
l’ermo bollente si sente in tremor;
torna da’i Nembi il gran Viracocha,
sen va all’Inferno ogn’empio che muor.
Viene la guerra... I Cherokee e gl’Hàïda
biechi si scannano pel cosmo intero;
muore trafitto da un solido cero
un uom che vesti sì candide ha.
Ora la terra s’allinea col Sole,
e ‘l mondo tutto distrugge i suoi poli;
e da quell’astro si crescon due Soli...
e l’orbe fragile tosto si sfa.
Viene una truppa dal nautico Urano,
cruda si mostra con zattere in cielo;
prende e conquide il suol dell’umano...
mangia dal grano... dal sangue... dal melo.
All’ombra oscura del nembo sconvolto,
al fioco lume dell’arida Xipe
sconvolge l’onda i lidi e le ripe
dell’uom che geme dappresso ‘l morir.
Infuria ‘l vento... il foco s’innalza...
parmi che un fungo s’eriga a colonna;
e fiamme e spettri e l’uomo e la donna
silenti e astratti sen vanno a colpir.
Sentimi, rege! Sì, sentimi... e trema
quel ch’ho cantato succede in futuro...
Ma sto ischerzando. Nessun anatema
io non discerno... O Rege, lo giuro!».
Ahimè! Al sovrano non piacque la lode,
chiamò gli sgherri dinanzi al suo trono;
e a Talpoteco, che stava a lui prono,
viscere e core dal petto strappò.
Eppur gli scribi non strussêr le rime,
anzi l’ascosero lungi da Itzá;
allor quel carme sì poco sublime
visse nei secoli... eccolo qua.
Un dì un papiro trovava l’Ispano,
e da re Carlo a Dresda ‘l portò;
e dal passato... passato lontano
a noi soggiunse... e poi si salvò.
Or che vien letto il popolo impazza,
posa le natiche sopra una tazza;
e l’ansio core attende con ansia
la fin che un pazzo da lustri cantò.
Eppur sentite, o pazzi... su, attenti:
la fin non è... il ventuno... ma ‘l venti! |
|
|
|
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
|
|
Non ci sono messaggi in bacheca. |
|
|
|