Aleggiano soffiando
fra vapori di ricordi
volti cari allontanati
dalla smania dei domani.
S’una freccia accelerata
viaggio bendata
da una nube
d’impegni affastellati.
Vorresti scorgere
sul mio volto
luttuosi ricordi
scortati
dalle lacrime del caso,
reputando
fredda roccia
il mio cuore camuffato
con corazze di granito.
Ma se volgessi
il tuo sguardo
oltre il fare simulato
capiresti
cosa resta
d’un organo pulsante
scolpito,
solcato,
inondato
da fluida parvenza,
immortale ferita,
vana cura
la vita.