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La poesia è ispirata al bombardamento di Londra, ad opera dei tedeschi, durante il secondo conflitto mondiale. |
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Non svegliarti sorella,
non ora,
non adesso.
Ieri un uomo si è lanciato,
sembrava un angelo:
braccia d'ali e sguardo verso Dio.
Lacrime scendevano dal cielo,
poi venne il rombo.
Cadde la morte,
bastò poco e tutto crollò;
intorno a noi il silenzio,
ma tu dormi sorella,
non è ora di svegliarsi.
Ieri un uomo si è lanciato,
sembrava un angelo:
braccia d'ali e sguardo verso Dio.
C'è un clown in strada,
accasciato a terra,
la bocca é rossa e il naso non c'è più.
Ti tengo stretta sorella,
ascolto il respiro del tuo sonno.
Ieri un uomo si è lanciato,
sembrava un angelo:
braccia d'ali e sguardo verso Dio.
Urla d'odio e di dolore,
follia dell'uomo in assenza d'amore.
Dall'uscio d'un bacio,
il fiore della speranza:
una futura mamma e un futuro papà.
Ti tremano gli occhi sorella,
ma tu aspetta,
è ancora tempo di celarsi all'orrore.
Da lontano emerge un odore,
ricordo di pulito,
perso tra il marcio e il fuoco nero.
Posso sentirlo, seppur fioco;
il gusto per il bello, Dio mi ha concesso.
Ti tremano gli occhi sorella,
ma tu aspetta,
è ancora tempo di celarsi all'orrore.
Il vento è ancora caldo oggi,
altra morte è scesa dall'aria.
Ma qualcosa è cambiato;
meno clown e più uomini,
un puntino rosso corre tra il grigiore.
Ti tremano gli occhi sorella,
ma tu aspetta,
è ancora tempo di celarsi all'orrore.
Il mondo era azzurro,
quando il rombo cessò.
Un uomo sorrise al cielo,
le braccia verso Dio,
un angelo sul volto.
Ora puoi vedere sorella;
scaldami il cuore con uno sguardo,
sono stanco del freddo.
Urla di libertà,
le strade ne erano piene.
Sento gli odori, forti e vividi;
svanisce il marcio,
scompare il fuoco nero.
Ora puoi vedere sorella;
scaldami il cuore con uno sguardo,
sono stanco del freddo.
La città è ferita,
sanguina copiosamente;
il medico però lavora,
rapido e veloce;
lo vedi sorella?
“Si, lo vedo.
Ma ora riposa, parlerò io per te.
Stai al caldo fratello e piangi...” | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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