Il poeta cerca ancora
dentro un petalo rinsecchito
lo stesso profumo che ad ogni aurora
quando era fiore ha sbadigliato,

adesso è li, tra le fredde pagine
del grosso tomo che lo ha imprigionato
e come in sudario s’è impressa l’immagine
delle ultime lacrime che morendo ha versato

il poeta accarezza, il suo velluto sgualcito
usando i sensi dell’uomo cieco
per immaginarlo quando era bagnato
dalle stille di brina che la luna ha versato,

ad occhi chiusi continua a tastare
e gli par di sentire il sussurro del vento
e il rumore dei tuffi dei ronzanti in calore
quando lo penetravano per rubargli l’incanto.

ancorai rivede, come in sogno irreale
la polvere d’oro dei farinosi pistilli
che raggruppandosi sui raggi del sole
ne incastonan le tracce come mille gioielli.

Però poi distraendosi si lascia traviare
e rima soltanto di un dono d’amore,
ma dentro di se continua a cercare
dalle radici alle punte l’essenza di un fiore.