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«Questa mia poesia è vera solo emozionalmente, perchè, a ben pensarci, la vita non è poi così perfetta e non è nemmeno una realtà statica con cui confrontarsi. La vita siamo noi in continuo divenire. Non c'è nulla di immutabile, tutto si trasforma. Credo che l'unico momento perfetto sia la nascita, quel venire alla luce e poi il primo vagito che rompe quel silenzio d'attesa ci proietta dentro l'imperfezione della vita. Ma io amo l'imperfezione, amo le incertezze, perché significa che tutto è perfettibile e tutto può essere raggiunto e superato in una dialettica continua che si chiama VITA» |
Inserita il 23/05/2013 |
Tu sei diapason vibrante
ed io la nota stonata
ricalchi certezze
sono io l’impronta sporca
della tua carta carbone
e la trama, per sempre si è perduta
Descrivi orbite circolari perfette,
laddove del tuo compasso io sono l’inceppo
perché ho timore che si chiuda il cerchio
io che amo l’incompiuto e l’incerto
Tu, geometrica supponenza
che fonda il suo teorema,
quando io del mio sformarmi sono il precetto:
essere in divenire
Ricordo, fui pietra e poi fiore,
una veloce gazzella
e poi gabbiano in volo
Ed ora, questo mio essere uomo
per poi diventare altro ancora
Si dilania la carne e provo dolore,
strappi che lasciano nel tempo
tumefatte lividure
E il mio terzo occhio
cerca un altrove di luce nuova
Del mio canto libero sono la voce,
dei miei inediti gesti la limpida traccia,
dell’orbita del mio cammino, il passo
e del mio sformarmisostanza
A te domando solo
il candore della poesia,
solco profondo delle mie speranze,
memoria dei miei dolori,
dell’ovvietà dei giorni, la meraviglia
è su tutto il sogno. |
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Anna62 |
05/04/2012 11:31 | 1782 |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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