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«E' storia triste difficile da raccontare ma vera.
Grazie a chi ha commentato e letto.» |
Inserita il 05/07/2012 |
Gli occhi d’Angelo rivolti al cielo,
quasi a parlare con Dio
a dirgli: “almeno tu mi vuoi, fratello mio”?
Un viso scarno da bambino,
pallido quanto serve
per far capire cos’è accaduto,
al mondo a lui ostile, sconosciuto.
Braccia sospese, esanime
ali che non sanno più volare
capelli spettinati come chi va in moto
ed usa il vento per farsi accarezzare.
Ed una scarpa a terra,
ed una addosso a malapena
e sulla scatola coi tasti,
l’addio non detto
strozzato nella gola, scritto
in un messaggio che non emette parola.
Tu, lieve accenno di vita
per me, nome di figlio amato
più di ogni altra cosa.
Tu, bellezza pura di bambino,
delicato petalo di rosa.
Perché l’hai fatto, perché,
adesso si chiedon tutti:
genitori disperati,
volti come fontane
parenti semisconosciuti.
Gabbiano forse stanco
ancora prima di saper volare,
una vita “storta” che non si lascia amare
ed un bilancio chiuso troppo in fretta,
come il consumarsi di una sigaretta.
Lo so, la vita è un volo
per chi riesce a volare,
ma tu, ch'eri cosi bambino,
forse, non la sapesti amare
o forse ti han dato poco bene
e ti sei spento, prima di provare.
Angelo azzurro e poi, d’improvviso
tu, vittima, bambino triste,
forse per tante cose da solo viste
che l'animo oscurano e annientano il sorriso.
Ed un bambino che rimane solo,
porta una sofferenza dentro infinita,
come uragano che spazzò via
il sole per l'intera vita.
E la vita, questa vita sarà
solo fino a domani
se quel suo male dentro
non verrà strappato
da chi, prendendogli
le mani nelle mani,
con parole al miele,
riesce a ridargli fiato.
Ed il tuo male, piccolo Angelo cos’era,
una donna acerba che non ti ricambiava?
O, l’angoscia di un futuro che troppo pesava
sulle spalle di un bambino a inizio primavera?
Piccolo uomo, sospeso su una nuvola,
17 anni sono un giorno appena
e, troppo pochi per spezzar la catena.
E, di te povero Amore,
di te rimarrà il tuo nome inciso,
sei morto troppo presto
acerbo fiore,
troppo presto sei stato reciso.
Tu tulipano, papavero, rosa, viola,
forse gabbiano, rondine
o colomba che ancor non vola.
Tu, piccolo soldatino
(perché la vita è una battaglia)
ormai”stanco della vita”
e di questa “guerra”
che sembra infinita.
Ma perché, uomo,
nella tua vita quotidiana
pensi alle cose futili:
“masturbazioni stupide
dei tuoi bisogni inutili”.
Per poi capire troppo tardi
che non c’è più tempo:
né per tornare indietro
né per andare avanti.
E a tanti bimbi, i grandi
gli adulti che gli sono accanto,
dan troppo poco,
spesso tempo non hanno
per parlare e crescere con loro.
Sai quante volte l'ho sentito:
“...sono il padre è vero,
però purtroppo io, son preso dal lavoro...”
Ma perché Amore adesso
cerco una ragione,
verifico, analizzo il motivo,
se questo non ti farà tornare vivo?
E cosa faccio io per i tanti te
che ogni giorno soffrono la vita
paralizzati da paure che
scivolano addosso
come grasso tra le dita?
E di te piango la mia vigliaccheria
il mio egoismo di uomo che non fa
che potrebbe dare aiuto
e tanto Amore con generosità.
Amore tenero, il tuo ricordo è per me
una folgore di luce abbagliante, vera
ed io lo so, il cuore me l'ha detto:
il viso tuo è tra gli Angeli, dall'altra sera. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Lui ragazzino di 17 anni suicida nel più atroce dei modi. Mi sono domandato tante volte, perché può accadere. Ed ancora me lo chiedo. Una ragazza che non ricambiava il suo amore, un problema con la scuola... perché, mi chiedo ancora, perché?
E con me se lo domandavano tutti un anno fa, senza risposta. Io oggi me lo chiedo ancora e non dimentico... e penso che dovremmo leggerci dentro, forse le ragioni sono nei nostri torti... l'ho scritta un anno fa, ed adesso dopo una profonda modifica eccola» |
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