Si incontrarono perché
così decise il destino del bene
tu lo sai, ci son cose scritte
che non sembrano vere…
e ci son esistenze penose che,
partoriscono splendide primavere.

Io ricordo il tempo che fu
io ricordo di cuori e dolore
un intrecciarsi,
confusione che non immagini tu
e una catena dura a spezzarsi…

Io, lo giuro, l’avevo capito,
delle cose le avverti già a pelle:
due ubriachi di un tempo sbagliato
che cercavano un mare di stelle.

E che altro ti posso dire
potrei parlarti di un inverno di neve
e di teneri silenzi lunghissimi…
e poi, del far capolino di un timido sole.

Potrei dirti che dentro alle vene
scorreva un amore
difficile da sopravvivere
ma impossibile da far morire.

Li chiamarono Lilly e il Vagabondo
per la storia di un filo tra i denti
che pian piano avvicinò
le due bocche, per un bacio,
di quelli importanti.

Lilly e Vagabondo,
erano corde della stessa chitarra
contadini della stessa terra
binari dello stesso treno
e colori dello stesso arcobaleno.

E non contavano gli altri,
il mondo, il pettegolo mondo…
loro li, fermi con aria orgogliosa
tra "leccate" ed un bene profondo.

Lilly seguiva il suo Vagabondo
con amore e tanta passione
e gli diceva: "sei tutto il mio mondo
e io ti amo, ti amo di bene”.

Vagabondo cercava parole
per sconvolgerle per sempre il cuore
e "annusava" per lei, uno spicchio di sole
che asciugasse il suo grande dolore.

Vagabondo non prometteva il domani,
Lilly mai niente chiedeva al suo Amore
perché era bella persona, lei Lilly
e cercava di non farlo soffrire.
Perché chi ama lo sa
lo sa quanto costa, (al tuo cuore gli costa)
se a domanda non può starci risposta.

Lilly e il suo Vagabondo:
loro oggi, una sola persona
un difficile e scomodo Amore...
ma nemmeno tutto l’odio del mondo,
potrà mai spezzar la catena
quella forte catena
che legò il loro cuore...