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«Chissà se domani sarà diverso almeno per i ragazzi di oggi, uomini di domani. Almeno per loro. E se si riuscirà a recuperare un modello di vita dove l'etica e la solidarietà, sia cerniera tra generazioni e davvero la politica sia servizio per i cittadini, con un confine netto tra affari e politica. Senza se e senza ma... Io ho poca speranza e sono dispiaciuto davvero, per loro.» |
Inserita il 25/04/2013 |
Dimenticando cosa siamo
spesso lì fermi
col bicchiere in mano,
ad impazzir di vita, festeggiamo
ma io mi chiedo, ma a cosa brindiamo?
Alla ragazza violentata povero fiore,
all'uomo che ha perso il lavoro
ad un bimbo che non ha futuro
o un vecchio che ormai nessuno vuole.
O alla camorra che per errore ci spara
oppure a quelli che riciclano dal marcio
o al politico di turno, sottrattore
di soldi nostri con un sistema lercio.
O all'acqua che non si può bere,
e alla discarica abusiva
o al precario del lavoro
pagato male e senza decoro.
Al manager dallo stipendio d'oro
o ad un padre con il suo calvario
che poi si ammazza perché alla deriva.
O alla banca usuraia
che ti presta soldi solo se
tu porti loro mille conti
coi quali dimostri che
puoi pagare.
(Ma se tenevi i soldi tu,
in banca dagli strozzini
dei tuoi bisogni,
che ci andavi a fare?)
O al governo nuovo che sa di stantio
e non è lì per governare in nome mio...
Io credo che in fondo noi
non abbiamo niente da festeggiare
perché se entriamo nel merito poi
sappiamo che qui, va veramente male.
Allora cerchiamo di evitare
e lasciamo fare solo a loro
la festa a questa nostra vita,
io,
anche se resto qui da solo
io,
non festeggio questa dipartita... |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Diceva una scritta su un muro del mio quartiere di ragazzo: A carnevale, a Pasqua o a Natale qui tra noi poveri, non c'è mai niente da festeggiare...» |
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