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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Il tuo dolce sfiorar di labbra
mi accende come un fiore di luce nel deserto
è della tua bellezza che si alimenta il mio sangue
e il tremito soave della tua voce
mi lacera e mi dirompe in uno spasmo,
io argilla nei tuoi occhi inondati di sole,
sei perla che germoglia nella rugiada
fresca e liscia creatura che io respiro
e bevo dentro me in un lampo di bianca vertigine,
la fiamma del tuo corpo mi devasta
ed anelo una cascata di pioggia su di noi
perché è troppo il fuoco che cresce nel mio petto,
le mani bruciano sulla tua pelle di pesca
la mia lingua è un tormento di mare e di vento
ad annegare un velo sul tuo sguardo nel cielo,
ti guardo, quanto sei bella, mentre mi chino su di te
abbandonando il mio viso tra la tua carne di luna…
e venga alfine questa benedetta pioggia
a lenire la sofferenza di toccarti senza averti
di pensarti sdraiato la sera mentre ho il vuoto d’intorno
con le tue labbra e i tuoi occhi ad impazzirmi dentro. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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