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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Ho visto colori che possono essere fatali.
Sono un alone!
Non ho colori di questa terra
Non ho forse pennelli.
Una misera tela spregiudicata.
Spietate colline a riserva
ma mi cacciano ugualmente.
Scandalose colline a picco
per ridere cogliendo favole.
Disastri in imminente previsione
e terre stanche di lavoro.
Sterni iridati e flaccidi
dipinti a tarda vita.
Non mi riconosce più la notte
Non mi segue più il mattino.
Anch'essi temono la mia impudicizia
e le nacchere remote del mio pene.
Arnesi unti di pellame
Cotti in ciotole di stridule famiglie.
Fiòndati al di là dell'eros
spògliati dei pensieri
Denuda le mani e i piedi - vai e fai.
Orgiami di tuo e fottimi.
Spogliami! Spolpami... poi mi sradicherai.
Sarai sola nella traccia
sarai persa nel mio seme.
E pioverò le tue natiche argentee
e il tuo pelo fluttuante.
Domani è ora di alzarsi
io non lavoro, tu nemmeno
Cercami ancora, adoro la tua Selvaggia.
Rosse torri ci scrutano
lasciami nascondere,
allarga le gambe.
Diteggiami in folli bettole si sesso. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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