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Rosa il tuo nome e rosa eri di viso
ricordo, Mamma, il tuo bel sorriso;
ricordo quell’incedere tuo lesto,
ricordo radunati i capei a cesto.
Ricordo gli occhi tuoi castano scuro,
ricordo del tuo amore sempre puro;
ricordo il tuo bel mento ovaleggiante
su quel bel viso splendido, raggiante
Ricordo, Mamma, quando al casolare,
raccolti accanto al grande focolare
raccontavi per noi fatti e romanze
di principi e duchesse in grandi stanze.
Principato, ducato e marchesato
quante fiabe per noi hai tu inventato!
Altro dare di più non si poteva:
in miseria di guerra si viveva.
Ricordo i tempi degl’oscuramenti,
i razzi a notte fonda rilucenti,
ricordo le nottate fredde, io ignudo,
quando il Tuo corpo a me facea da scudo
per quei rumori forti ed assordanti
di velivoli in cielo roteanti.
Di gran paura si stringeva il core
ma Tu coprivi tutto col tuo amore.
.
Allo scoppio di bombe a noi vicino
stringevi a Te più forte il corpicino;
lo facevi così,con tant’ardore,
che risentirlo lo vorrei a quest’ore.
E, mi ricordo, Mamma, le speranze
che in quelle tristi, brutte circostanze
trasmettevi nel debol cuoricino
dell’arrivo di Papà così vicino.
Lo facevi con sì tanta fermezza
che dissolvevi in me forte l’ebbrezza
nella certezza di veder domani
il Suo bel volto e le Sue grandi mani.
Or più non sei, dolce mia cara Mamma
ed io di Te solo ricordi in alma
serbo, ricordi che servono a pensare,
ricordi che mi portano a sperare. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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