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Respiro
il mio afoso sospiro
ogni volta
che l'anima si piega dentro.
Dentro quell'angoscia
che macina
che logora il fiato
negli spasmi del vuoto.
Questo lacerante buio
grigio e vigliacco
mi distrugge
e cieco è lo sguardo del cuore,
quando cerca la luce
invano.
C'è l'aria gelida intorno,
e sono calpestata
da un graffiante soffio,
sconosciuto inverno
che nevica
fiocchi di veleno
ed amaro è l'odore
del mio ego.
Come una edera
mi arrampico
su inquieti muri,
possessivi nel rovente asfalto
dove i miei passi scalzi tremano
nei brividi dell'inverno
che porta fiocchi di veleno
nel mio corpo fiacco,
pallido...
e nel cadere
mi condanno!
Ho freddo,
il sangue scorre nero nelle vene,
le lacrime sono sporche d'insonnie
e piogge senza autunno,
il cuore non ha più gli stessi palpiti,
la mente impazzisce nel tormento
di questo... mare magnum interiore
e nevica d'abbondante amaro
e non vedo più le altre stagioni
vestite da fate allegre
nei sorrisi dei fiori...
Cammino,
poi... mi fermo
stretta nel pugno del mio io.
E' troppo gelida la neve,
congelati pensieri cedono all'inconscio,
sciolti nel ghiaccio incolore
ed a pezzi si distacca da me
il corpo...
ed io,
in ginocchio mi chiedo perdono...
e pietà per l'incosciente animo
nell'attesa
di quell'estate
cosi lontana. |
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