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«IL tempo... che allontana dalle nostre radici... lontano da quel volto... quell'amore unico, che ha aperto un solco nel cuore innamorato!» |
Inserita il 08/09/2012 |
| Da poco si è spenta
della tua parola l'eco.
Assieme a un rimuginar di pensieri
ritorno svelto,
dimenticar non posso la strada
è ormai far abituale.
Il passo ritmato
nella nebbia pare un gioco,
ma l'indole malinconica non quieta:
- Perché mi sento solo?
Persona amica, anima cara
non temere,
perduta non ho la fede.
Vittima son di malinconici influssi,
per scacciar lungi cattivi presagi
cavalcar il sogno vorrei.
Come l'attimo di un pensiero
esser veloce,
della natura le leggi sfidare
e solerte giungere al tuo capezzale.
Comtemplar quel tuo volto
nel sonno assopito,
con un bacio lieve sfiorarlo,
non destarti dal tuo riposo:
desidero solo guardarti,
rimirare in te l'estasi d'amore.
L'idilliaco magico scenario
con l'ardore dei sensi
non voglio sciupare.
Ti sposti di lato
e dalle aride labbra una parola,
percepisco appena del bisbiglio un suono:
forse sei in balia del mio stesso sogno.
La nebbia ostile
dalle fantasie mi desta,
nell'animo smarrito e intirizzito
consueta affiora la domanda,
che le radici profonde nella coscienza affonda:
- Perché mi sento solo? |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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