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Il cielo la partorì, l'accolse la terra
e la bambina- donna accolse in grembo il Fato,
come una Madonna accoglie il Figlio senza peccato
(Occhi rivolti alla volta celeste)
" Cielo che mi fosti Padre e Terra che mi fosti Grembo,
Dio che mi scegliesti, dimmi perché?
Ché di vagare io sarei anche stanca...
e poi non so, non so cosa cercare, non so cosa vorresti,
se ciò che ho avuto in dono l'ho fatto già fruttare,
di meglio non so fare, non è rimasto molto."
(Abbassando adesso lo sguardo)
" Madre putativa, togliti il velo, fammi vedere in cosa ti somiglio,
son figlia tua mi dicono, ma non sento neppure il sapore,
del latte d'una mammella di cui dovrei ricordare l'odore.
Dicono sia rosa come il pastello color carne,
gonfia come la zolla che germina al primo sole,
comoda come una spalla, come una manna, come una mamma...
Padre presunto, non comunicammo molto,
si baciano nel sonno i bei bambini, ti rimprovero solo l'esserti assoggettato,
ad esser pecora d'un gregge pilotato
Poco conosco dell'amore, ma nel fuoco mi consumerei,
per garantire ad oltranza e ricordare,
che nessuno è schiavo e nessuno carceriere."
(Ripiegando su se stessa)
" Oh misera, misera creatura sfortunata
che dopo aver la sorte accettata, non sa neppure
se in fondo a questo pozzo
ci sia il tesoro o almeno l'illusione del riflesso
d'una luna di stagione.
Ho accettato la dimora nel bosco;
D'esser neppure nutrita da una lupa;
Di non esser stata moglie se non per inganno;
La nascita di figli vestiti da Giuda;
Le tasche vuote di ami per pescare;
L'intelligenza per non saper come evitare di soffrire;
Il peso d'un estro poetico asociale;
La follia d'esser creduta folle;
(Armandosi d'un pugnale)
...ma ti prego adesso... almeno non mi dare
il senso di colpa di sapere
(e ciò non di meno agir contro volere),
che non ho neppure il diritto sacrosanto,
di scegliere su questa Terra e di fronte a questo Cielo
se restare, il perché, il come e il quanto." | |
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