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«Il verso chiave di questa composizione è forse il primo: "Tra loro si difendono, i peggiori" . Il corporativismo, in teoria, sarebbe anche una cosa accettabile, ma purtroppo, siccome (come voleva dimostrare, ad esempio, Flaubert in "Bouvard e Pécuchet") la maggioranza degli esser umani è composta da persone mediocri, ecco che, col corporativismo, spesso prevale la mediocrità, democraticamente maggioritaria, mentre resta in ombra l'eccellenza. Si potrebbero portare tanti esempi: i "diciotto politici" che si davano ai miei tempi all'Università, i sindacalisti (spesso diventati tali perché avevano poca voglia di lavorare) che hanno difeso a spada tratta tanti lavativi (avversando magari quei pochissimi Stachanov che pure nascono ogni tanto), gli uomini politici di cui poi spesso ci si lamenta, ma che in realtà sono lo specchio della mediocrità dei loro elettori, i premi letterari dati a scrittori modesti da parte di giurie poco qualificate (e probabilmente, nel mio lavoro, che non mi piaceva tantissimo, anch'io talvolta sono stato corporativistico, scusando gli errori degli altri affinché non venissero rimproverati i miei) . Talvolta penso che la democrazia abbia ormai giocato tutte le sue carte (accanto a quelle buone, anche quelle cattive), e che per un mondo migliore sia necessario l'avvento di selezionate oligarchie. Ma forse, anzi quasi certamente, sbaglio...» |
Inserita il 01/11/2016 |
Tra loro si difendono, i peggiori:
sono contrari ad ogni cambiamento
che porti a migliorare quei lavori
andando certe volte controvento.
Difendono ciò che fu conquistato
tanti anni prima con ben poco sforzo,
pensando che per sempre sia adeguato
il fare loro, senza alcun rimorso.
Formano proprio bella coalizione:
vanno avanti per lustri, per decenni,
con la solita, vecchia convinzione
di far ciò di quand’erano ventenni.
Se c’è un collega nuovo, preparato,
bastoni gli si metton fra le ruote,
e viene presto escluso, emarginato,
se parla delle cose a loro ignote.
Non ci si meravigli poi se, pare,
solo al dieci per cento quella mente
umana ancor funziona, se assai male
sa risolver problema che è da niente! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Ho scritto questa poesia in difesa dei giovani (a volte non solo anagraficamente), spesso portatori di nuove, originali e preziose proposte e conoscenze, ma messi in secondo piano in parecchi luoghi di lavoro (soprattutto in Italia), per evitare che intacchino prestigi acquisiti da altri specialmente in base alla loro semplice anzianità di servizio.» |
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