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| Sento profumo di cuore
e m'accorgo che l'istinto mio vaga da se'
e volge il viso suo,
dimentico dei punti cardinali,
verso colui che suona la Vita e l'Amore
senza memoria di ritmo,
se non il battito del suo cuore.
Egli dirige già l'orchestra
e come bacchetta fra le dita del mago esigente
compie il volere del supremo tetto
che copre i capi tutti ed i tetti anfratti.
Cerco un contegno che non giunge
ed abbandono ogni pretesa di dominio verso me,
mentre come piccola topolina
m'incammino, dal cuore ammaestrata
che impone per una volta sola
l'ultima sua parola
alla mente ormai rassegnata.
Il vento soffiava il suo assenso
con gemiti di brezza mattutina.
Il Sole sbadigliava pe' l'emozione
ed un nuovo tepore solleticò l'intima natura...
Le stelle maturate puntellavano il cielo
sorto come letto di riposo
pe' la mamma Luna, romantica e sognatrice...
Tutto il cosmo, del macro e del micro
fece il verso dell'Universo innamorato.
Fu così che felice nell'emisfero calpestato
dai soli prediletti
m'avventurai senza tatto, ma senz'impasse
pe' seguir lo scettro musicale
di chi facendo ammenda ingiusta alla Vita pretenziosa,
sapea proferir il pane che nutre l'eterno.
Sono al dosso, vigilia della mia veduta
ed il bivio al cospetto della meta
disarciona il pensiero mio antico,
pretendendo l'oblio del mesto,
ché al cammin proposto,
incurante del volto che presenta l'umore,
non v'è che un unico lamento:
l'Amor donato in silenzio. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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