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«Vi assicuro che questa poesiola (banale, se volete) era nata come un esercizio di pura fantasia, quasi come una favoletta per bambini. Però i commenti ricevuti mi hanno aperto la mente, facendomi pensare che essa potrebbe essere letta altrimenti, se si tiene conto, ad esempio, delle parole scritte una decina di anni fa da Gore Vidal, scrittore americano per tutta la vita addentro ai segreti della Casa Bianca: "La 'junta' è convinta che gli americani siano così sempliciotti da non poter metabolizzare una storiella appena più complessa di quella ormai trita del killer solitario e fuori di testa (stavolta con l'aiuto di un manipolo di zombie) che compie il male per il gusto di farlo, solo perché ci odia, perché noi siamo liberi e ricchi e lui no. L'odioso Osama è stato scelto, per ragioni estetiche, come spaventevole logo della nostra a lungo progettata invasione dell'Afghanistan, i cui piani erano già 'sul tavolo' alcuni anni prima dell'11 settembre. (...) Complicità. Il comportamento del presidente George W. Bush, l'11 settembre, certamente fa nascere una serie di sospetti, di ogni genere. Non riesco a figurarmi nessun altro moderno capo di Stato che sia in grado di continuare a posare per delle 'simpatiche' foto in cui ascolta intento una ragazzina che gli racconta delle storie sul suo cucciolo di capra proprio mentre gli aerei dirottati si schiantano contro i tre celebri edifici. " (Gore Vidal, "Le menzogne dell'Impero e altre tristi verità", ed. Fazi, 2002, p. 14 e p. 19)» |
Inserita il 28/10/2012 |
La principessa aveva due sorelle
ch’erano nate, guarda un po‘, gemelle;
bene non si capirono i motivi
per cui non volle più quei corpi vivi.
Accadde che le dosi di veleno
uccisero le due in poco meno
di quattro ore, e un’ultima sorella
morì di crepacuore, pure quella.
Non poteva però dir chiaramente
la principessa, appare ciò evidente,
d’essere stata lei la disgraziata
autrice della strage sì efferata.
Con vigore incolpò la servitù
d’aver escogitato, messo su
una carneficina animalesca
ai danni della stirpe principesca.
I sudditi di tutto il principato
ciecamente credettero al reato
perpetrato da quella razza infame
dei servitori, dalle loro trame.
S’armarono così di tutto punto
e fecero una guerra per l’appunto
contro quei maggiordomi e camerieri
scambiati per feroci masnadieri.
Qualcuno sospettò la verità,
però non influì molto al di là
di una cerchia di pochi conoscenti
dotati di cervelli indipendenti.
Per decenni, per secoli fu tale
la prepotenza di quell’ufficiale
versione che passò per eroina
la fratricida, rea principessina. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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