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Passa un giorno, passa l'altro
mai non cambia il fiero Arturo
egli era poco scaltro
e voleva fare il duro.
Fare il duro col nemico,
che albergava in mezzo ai rapi
e nomavasi, vi dico,
il Signore delle Api.
Il Signore era invidioso
della Spada dell'Arturo:
quell'Escalibur orgoglioso,
che pendea dal suo cinturo.
Stette, quindi, alle vedette,
il Signore delle Api,
e di notte nascondette
mille arnie infra li rapi.
La mattina, il fiero Arturo
fischiettava fra li campi:
non sapeva che il futuro
riservava pochi scampi.
Non aveva messo l'elmo,
né visiera avea prodotta;
ed invece di una cotta,
lui portava una maglietta.
Nero il tutto: anche, nel viso,
sopracciglia, e in testa il crine.
Non sapeva ch'era inviso
tal colore alle Assassine!
Quando il videro, attaccollo
dieci, cento et un milione!
Il meschino sguainollo
il pur celebre Spadone!
Ma le Api eran furiose:
lo pungevano alla lesta
e lo povero si dava
dei gran colpi sulla testa!
Cadde dunque senza sensi
e vi dico, o miei curiosi
prima di quanto si pensi,
ebbe ponfi perniciosi.
Ebbe ponfi sullo capo,
sul torace, e le Birbone
non avevan risparmiato
neanche il celebre spadone!
Giacque in posizion supina
quanto tempo non si sa
fino a che sua sorellina
lo trovò a boccheggiar.
Da lo medico insisteva
la pietosa a lo portar!
Ma l'Arturo non voleva
suo spadone rivelar.
Fra la vita e fra la morte
egli stette nel patir;
ma egli era troppo forte,
non potea certo morir!
Però l'Arthur non sapeva
che, incurato, il suo spadone
poco a poco, ahimè, perdea
tutta quanta la sua azione...
Passa un giorno, passa l'altro
mai non cambia il prode Arturo:
perché ei fu sì poco scaltro,
oramai non l'ha più... duro! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Parodia della celebre Partenza del Crociato.
Arturo:(nome di invenzione)» |
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