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| La città respira.
Tra le case spira silente,
un vento lieve,
e sfila vanesio alla luce
brillante, di finzione incolore;
è un mondo d'artificio
che vive
di lampioni sonnambuli
e notturni.
C'è silenzio per le strade
dimentica è
la mia grigia signora
del diurno vociare
insensato brusio,
stonato
e fatuo.
C'è silenzio per le strade.
Gettano l'ombra nera
i monoliti plumbei
eretti alla notte,
se ne spogliano come fanciulle
che lasciano scivolare
i desiderati veli
che cadendo
spargono stelle profumate nell'aria
per coricarsi su un pavimento
audace complice
di voluttuosi e fugaci
furti di piacere.
C'è silenzio per le strade.
Parchi verdi,
incastonati e racchiusi
smeraldi nella pietra:
gemme che screziano
le spire d'un idolo
serpente.
Chiostri che sussurrano a una luna
alata
storie notturne
di solinghe creature
sparse nel silenzio
di questa notte.
Lupi solitari,
un po' sporchi incedono
braccando qualcosa,
ma non so io cosa.
C'è silenzio per le strade
Strepita il cemento,
canta,
innalza un'ode alla loro storia,
compone un notturno,
sulle note dei loro passi.
Perché cammino?
Non sono forse
solo l'ombra della mia ombra?
Battaglioni di nubi,
mari di nebbia
hanno invaso il cielo
che s'accende
cremisi;
riflette in tinte uniformi
e sbiadite
l'elettrico sole di questa città.
Perché cammino?
Le vie immote
cambiano vesti:
donne che ovunque
cercano il piacere
e nulla più,
si spogliano
delle diurne cetre
e nella notte
tripudio di seta!
Si spopolano i sentieri:
ora li riconosco;
ciechi inquilini
cicale stonate
spariti!
Mi sento meno solo
nel silenzio.
Perché cammino?
Alberi inquadrati,
come squadre,
resistono
all'assalto dei ciclopi
silenti e plumbei.
Non cammino più.
I battiti irregolari
di luci dai colori forzati
sussurrano alle mi orecchie:
io sono viva!
io sono viva!
Senza una meta corrono
le vie della deserta città.
È grande
ma tutta la scorgo:
così piccola appare!
Non chiederle aiuto
alla mia grigia signora:
mille le storie
che alla notte sussurra.
Opachi giaietti che
nascono
e muoiono.
Ma niente più
di perdute canzoni.
Ma se vorrai
lei te le canterà,
se ascolterai
te le regalerà.
Ti bacerà sempre
ma senza stringerti
al suo seno.
Ma la tua storia
non la scorderà
mai.
Indugia
sulle labbra pregne
di un alito indescrivibile
che solo la notte
conosce e possiede.
E sulle note delle tue lacrime
che squillano sul
cemento
testimone senza giudizio,
lei scioglierà
per te
un notturno in città! |
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