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«Solitamente sono gli avventimenti prepotenti e i sentimenti che ne scaturiscono a "istigare" il poeta ad un richiamo disperato della propria Musa, come il credente si prostra al suo Dio. Un grido "sussurrato" da un misto di paura per il sentore di una perduta ispirazione o dell'ispiratore e dolore per la consapevolezza di ciò che è accaduto. Scritta per tutti coloro che hanno tante domande in attesa di una risposta o meglio... di un qualcosa a cui aggrapparsi per continuare.» |
Inserita il 07/12/2011 |
Metti le mani avanti,
può darsi che mi tocchino.
La morte di un poeta
è l'assenza della sua musa.
Metti le mani avanti,
toccherai un gelido corpo.
Non sarà piacevole,
ma almeno lo avrai fatto.
La morte di un poeta
è il lutto dell'assenza.
Non sarà piacevole,
ma non negarmi un "come stai".
Metti le mani avanti,
Metti in chiaro il non amore,
chiedi a codesto corpo
ormai morto
"come stai".
Ti risponderà
" nulla pretendo,
nulla comprendo,
ma grazie per aver chiesto".
Codesto corpo morto
capirà.
Fallo in nome di quando
quel poeta
era vivo grazie a te. |
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