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Nell'eco del silenzio della notte
vola tacito grido,
anatema intriso di sangue. Lotte
che feriscono il lido,
cuna d'un cigno nato senza voce.
Il poeta si risveglia
al sibilante murmure. Una noce
lo nutre ancor, lo veglia
finché non si palesa amara al gusto
qual funesto veleno.
Misera creatura! Destino ingiusto!
Sarà muto il suo seno.
Povero spirto! Non potrà dolore
esprimere col becco,
né mai potrà piangere sull'Amore
che non possiede. Ecco!
Perduto sull'acque d'un lago ignoto,
in ignota radura;
abominio! Mostro di fato immoto,
debole per natura.
All'ombra della Luna il becco schiude
e tenta il canto estremo
che a morte lo porterà. Ma s'illude!
Tace... E per lui io tremo
ché tanta pietade soave m'ispira
quella forma che piange
senza gemente canto, senza lira.
Così il mio cor s'infrange
qual onda sul nulla della sua bocca.
Gli vedo gli occhi stanchi,
e le membra rilassate. Mi tocca
quel volto. Mostri bianchi
aborriti dalla crudele sorte.
Quei piumaggi son spenti
e sperano una mai vicina morte.
Piango per lui! Momenti
in cui si vorrebbe essere lontano
da quello che si vede,
dal ricorso del mondo quotidiano,
ombra senza una fede.
Quel cigno... poeta dell'acqua che scorre,
via, come una cascata,
forse nel tetro silenzio discorre
della sua cara amata.
Ma, o Cielo! Se fosse un cucciolo solo
che richiama la madre?
Allora sarà crudele quel molo,
l'acque saranno ladre
perché né le correnti né l'argille
parleranno in sua vece
all'abbandono, né diran le stille
a chi perso lo fece,
e perduto lo volle abbandonare.
Ma io, canto d'altro poeta,
ascolto il core suo e ora lo so amare,
nulla me lo divieta.
Ahi lasso! Tu, misero, non comprendi,
e urlando verba nulle
i nembi del mio core tosto fendi.
Vedi molte fanciulle.
Anch'io soffersi... soffersi per Amor,
ma ho almeno questa voce,
delizia e cruda croce
de' segreti desii dell'afflitto cor. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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