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| Nel buio della tua ombra,
scruti il giro del mondo
in cammino anche senza di te.
Mille volti che incontri,
indifferenti, e sorridi
e ti chiedi se vedano.
Con quegli occhi di ghiaccio,
dipinti di disprezzo,
per tutto quello che non sei.
Nella strada passano i sogni,
come treni ad un solo vagone...
e crolla la tua utopia,
come il volo dell'aquilone
nel deserto del mondo delle persone.
Poi quel viale, lo senti un po' tuo,
e ci cammini coi piedi degli altri.
Ma nessuno ti guarda la vita,
se non come un esempio lampante
di sogni svaniti nell'efferata realtà. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Ci sono delle persone nel mondo, delle persone che stanno ai margini, tra gli angoli cupi della società che non li vede. Sembrano avere un loro mondo, alcuni li chiamano "pazzi" altri semplicemente "barboni".
Ma è la paura di ciò che non si conosce a smuovere timore per loro.
Vivono solo una vita diversa, molti per scelta, per ripudio interiore verso la nostra civile società. Ma la civiltà non è allora quella che vediamo, analizzandone i valori, svaniti come fumo, forse potremmo ammettere di trovarla maggiormente tra la gente che vive al margine... o quello che "noi" definiamo tale.» |
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