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1
Rose candide appassite
Ho disposto nell'alcova,
Sembravano arrossite,
Aspetta che spiova
Col tempo sono marcite
Aspetta che spiova
Anche il sole tarda ad appassire
Quel sole tentennava nell'alcova
Entrò struggente nella dimora
Riflettendo prima sullo specchio
Poi moriva sulle tue labbra
Quella rosa morì Scialba
Ed io rimasi vecchio
A custodire la dimora
2
Quanto odio l'estate,
In essa tutto cambia
Le città sembrano migliorate,
Ma è la solita gabbia.
La morte ci irradia
Mentre va l'estate
Penzolante,
Nei sobborghi d'una via.
Mentre il vento soffia,
Va con essa la malinconia
E perdo un pezzo di vita
Il vento un pezzo di vita mi soffia
Finché non andrò via,
Con me e la malinconia.
3
Il tempo uccide tutto
Da dio alle rose,
O quante rose
Mi trascino per il lutto
Dio è morto
È chi l'ha sepolto? .
Gli ho donato mimose
E non le rose.
Noi lo abbiamo ucciso
Credevamo fosse un amore,
Ma era la solita donna
Le guardai il viso,
Poi scrutai il dolore,
E dio divenne donna.
4
Io ti amo miseria,
Ti conobbi quando fui solo,
E ti raccolsi mia miseria,
Sei un fiore, il solo
Cresci ovunque,
Come me misera
Io direi dunque,
Sei viola fino a sera.
Sei come la rosa marcita,
Ti raccolsi da morta,
E la portai nella dimora
Tornammo all'alcova,
Te eri già morta,
E tu dea, perita. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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