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 | Non c'è spazio nel mio cuor...
esso è colmo del tuo respiro,
del desinar composto,
e degli occhi tuoi assonnati
al morir del nuovo giorno.
Non c'è pace nel mio cuor...
troppe parole s'agitano inquiete,
troppo dolor non vuol scacciare
e continua a penar caparbio,
che il tuo viso brama e spera tutto per sé.
Non c'è amor nel mio cuore:
l'ha indurito cotanto ansimar;
e tu resti all'ombra del vero
a cucir preamboli di fittizia armonia.
Non c'è luce nel tuo cuor,
che la pece non rende giustizia
al sudiciume di siffatto gesto...
Tradimento!
e non t'importa che io soffra,
che la mia barca vacilli nel mar cruento
di ignominie da te commesse.
Non ti voltar a guardare il mare,
che insozzar potresti le sue creste bianche
spumeggianti di amori cantati negli anni;
non saziarti della splendida visione
del sole al suo zenit:
troppo buie le vie da te percorse
per spazzar via dalla tua vita
la beltà di un sincero abbraccio,
e di una lacrima salata che purifica e disseta...
essa rinfranca l'animo e lo innalza
dove l'amor non ha confini e brilla di luce propria,
per autogenesi si riproduce
e non cala mai,
al par di quel cielo
che stasera inver t'accusa e oscura per te il ceruleo volto.
Ora dimmi, orsù,
che ormai non v'è ludibrio che io non sopporti:
quanto chiedesti al mondo
in cambio del mio sangue?
Ah, lo so io...
i consueti trenta denari,
in bocca al novello giuda
che altra fine ormai
non conosce. | 
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«Il tradimento sprofonda l'animo umano nell'abiezione perfetta.» |
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