Pulsando di vita
scavo, fra le radici
di un intrigo malevolo
ed audaci riflessi
che galleggiano inerti
come rami spezzati.

Dormi, creatura quieta
il tuo mondo è ancora puro
annegato nel verde
della rigogliosa primavera
non teme rigori invernali
è la natura ad ergersi spada.

Chi era alla porta?
Solo il rumoreggiare del nulla
celeri passi, fra le onde del buio
giacciono oltre le mani
fra pochi nervi lividi
coprono il sonno delirante.

Il sogno soffre la luce
sfugge le palpebre gonfie
incatenate dal sonno
rifugia, nei convulsi battiti
fedele guardiano del cuore.