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E' solo un uomo,
colui che ai Tuoi piedi... sta.
Inginocchiato, curvo del suo peso,
con lo sguardo alla terra... rivolto.
E' solo un uomo,
che Ti ha ferito...
profondamente,
nel Cuore... nell'Anima.
Dall'alto l'osservi,
e, il Tuo silenzio... urla nella notte.
Lacrime, cadono a terra, con assordante rumore.
Lo sguardo... trafigge ogni sua parte.
E' solo un uomo... costui,
che ti ha eretto Avvocato,
Giudice e Giuria.
Ha messo nelle Tue mani, la sua Vita.
Non umiliarlo...
è solo un uomo... che ha sbagliato,
e Ti sta chiedendo...
perdono. |  | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Una Donna ferita dal suo Uomo. Lui ha capito e le chiede perdono in tutti i modi. Azzera la sua dignità, per questo. Toglie tutte le sue difese è diventa vulnerabile. Lei, con la rabbia nel corpo, mischiato al poco amore che rimane, diventa il suo Giudice, decretando il suo destino. (Solo i grandi "Uomini" sanno perdonare. E' questo che li rende "Superiori" ai comuni mortali.)» |
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