Son tutti qui
intorno al tavolo,
la cena è pronta
sulla tovaglia di lino.
Le posate d'argento
ed i bicchieri di cristallo
tintinnano i brindisi
gli auguri forzati.
Parenti mai frequentati,
amici mai avuti,
fratelli sempre odiati
che si baciano sulle guance;
le occhiate inviperite
nascoste dal trucco delle donne
sempre a giudicarsi le une con le altre
passandosi allo scanner anche il colore delle mutande.
Un bicchierino di troppo
e già le voci si alzano nella discussione,
qualche mano ferma un braccio
per sedare
esplosioni represse.
I ragazzini che strillano
fedele immagine della maleducazione dei genitori
a cui vien voglia di dare uno scappellotto dietro la nuca
giusto per far ritornare nel piatto l'abbacchio
Ma è la vigilia di Natale
siam tutti buoni fino a Santo Stefano
poi ritornano le acidità di stomaco
ed i musi lunghi
fino al cortile.
Regali sotto l'albero
il pacco piccolo non lo vuole nessuno,
c'è chi spera in un diamante
o un telefonino ultima generazione.
Fuori nevica
meglio il dolce
un bicchiere di spumante
ed un po' di televisione,
arrivederci al prossimo anno
la recita è finita
e meno male
anche la soggezione.