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Eran dunque menzogneri
que' detti accesi d'Amore
che cotanto lusinghieri
scesero a baciarmi il core.
Eran colmi d'illusione
que' occhi dolci a me rivolti
che nell'aspra delusione
celermente fur dissolti.
Eran fole i dolci inviti,
le fughe in istranie terre
laddove i venti son miti
pelle tempestose sierre.
M'amava forse sincera
stando ascosta nel sospetto.
L'aura ripetea leggera
la bellezza del suo aspetto.
Oh disonore!... Menzogne
maliarde d'una fanciulla
che all'ombra delle rampogne
gode d'altrui e si trastulla.
Tradimento!... Crudo accento
che ferisce senza pietà
il mio cor che nel tormento
assapora la sua viltà.
Maledetta!... Traditrice!...
Per costei... per quest'ingrata
l'alma che più non le lice
tanto si fè sublimata...
tanto consumò l'impegno
in gesta e in parole amene
ove lungi era lo sdegno
dalle promesse d'imene.
Concederò allor perdono
a lei che calpestò la fè...
Vedi, ingrata?... T'abbandono!
L'Anatema già si perdè. | 
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