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| La pioggia scrosciava forte
sulla strada grigia,
da una chat
due vite s'incrociarono
in un solo sentiero;
Cercandosi nell'anima
allungarono la mano
senza alcun indugio
abbracciarono
il destino.
Daniel norvegese
dallo sguardo blu intenso
cittadino del mondo
come un nomade senza meta;
il suo cuore profondo
gigantesche onde oceaniche
immenso amore e tenerezza
ed ali di gabbiano.
Andrea viso zeffirelliano
lo aspettava nei suoi cieli limpidi
dove le nuvole
cullavano l'ardore.
Come un tramonto nordico
che si circonda di magia
nei cieli dell'amore
tra passione e fantasia.
I fiordi dei sospiri
bagnati d'amplesso e solitudine,
dove la luna riconosce il canto
della purezza e del sentimento.
Ma l'amore non conosce paura
se troppo grande è il suo volo
come due stelle che danzano nella notte
tutte e due appese ad un filo.
Daniel si svegliò,
nelle braccia
Andrea senza più vita,
il viso splendido
rigato di lacrime asciutte
gli occhi fissi
lo guardavano tristi
ma la sua strada era ormai finita.
L'angelo della morte
aveva dato il suo ultimo bacio
tracciando i segni
nelle terre del silenzio
con ali bianche volò lontano,
ali d'assenzio e malinconia.
Quanto oblio
perso in giorni amari
dove il pianto scuote
il freddo nelle ossa;
immenso vuoto
dentro l'anima muta
dove nascevano gigli
caddero stelle di fuoco.
Nella terra di Njord trovò
rifugio per poco
chiuso nel dolore
di un mare in tempesta.
Lo vedeva correre,
venirgli incontro,
pronunciò il suo nome
come una dolce preghiera.
La mano appiccò le fiamme
sotto i piedi dello sedia
mentre il vento oscillò la corda
che teneva Daniel sospeso.
L'amore ha un sapore strano
di troppa intensità non ne sopporta il peso,
il destino sceglie i suoi fili
intrecciati a piume d'angelo
dal sussurro
inatteso. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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