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Dialoghi e fantasia di lucio lucentini(11 poesie)
La fantasia è quel'andare oltre, è il bisogno di vecchio e di nuovo |
«La vita come favola nei giochi della fantasia in cui rivivono le meraviglie di un passato per il nostro futuro.» |
Inserita il 02/07/2011 |
Dormi figlio mio,
dormi e sogna
le fantasie di babbo e della storia,
sogna nelle pieghe di questo caldo letto
e tienine memoria.
Dormi ascoltando la mia voce e immagina
quando camminavano gli uomini
tra infinite distese di pianure e boschi.
Cerca dove cercavano quegli occhi,
in quelle terre lontane, tra distanze e nei segni
di pochi sparsi fuochi.
Al caldo di un falò nella radura c'erano
due fratelli, parlavano avvolti in pelli
sotto un incanto di stelle
mentre dal fuoco volavano
e sparivano faville.
Rumori le parole brevi e dure,
un muto misurato e lento stando al riparo
di una grande quercia che respirava vento.
Lontano un sentiero di fuoco scendeva
dalla montagna e un lupo bianco
dei pascoli alti del cielo ululava alla luna
mentre una civetta cantava alla notte
una antica storia di guerrieri e morte .
Suoni e pensieri come foglie stormivano
in deserti e lande mentre quei due fratelli
giacevano distesi sotto le grandi fronde.
“Vorrei arrivare oltre l'orizzonte
uno diceva, sulle rive dei pascoli
di acqua e sale dove Zaira ha detto
si ferma e scompare il sole.
Vorrei vedere intero dove rimane
il solco lasciato dalla luna.
Vorrei dormire in pace senza paura
e sangue”.
Dormi fratello l'altro rispose, dormi soave
domani sarà freddo e il vento trasporterà
con sé i nostri passi con le tracce
lasciate sulla neve, bene riposa
in quel che sarà il tempo del destino”,
allora nel silenzio, piano piano
un libro si richiuse su gli occhi
sognanti di un bambino. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Ricordo di storie che raccontavo ai bambini. Ps. Nebra è un disco di rame e lamine di oro che rappresenta il cielo. Il più antico manufatto conosciuto risalente a 1700 anni AC.» |
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