Ricordi io sono quello delle buche
schivate zigzagando sui bordi affilati
di abissi immaginari tra metriche
inestricabili di turbolenze remote
Con perizia secava ripetutamente
lungo il suo asse longitudinale
il nastro di Möbius per saltare
in altre più gradevoli dimensioni
Fiducioso tentava d'immergere
ritrosi spazi in quello euclideo
pervenendo a deformare l'evidenza
di un'identità impossibile
E pensava non fosse necessaria
la forma quadratica riemanniana
inventandosi una speciale distanza
che lo portasse fuori da questo caos
Tanto qualsiasi cosa tu possa pensare
da qualche parte è stata realizzata
perché l'universo non è ciò che vedi
il grosso giace nell'oscurità del nulla
Ma al di là e più di queste astrazioni
non potei sopportare l'onta della buca
che tu mi desti lasciandomi aspettare
invano sotto il lampione nella fredda
pioggia di quell'autunno per sempre