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| Non sono io il sogno da sognare
non sono io il tuo verbo amare
e nella scia dei rimpianti
nascondo con cura i miei pianti
non sono io il sorriso del batticuore
non sono io il grande amore
e nel ricordo dei vent'anni
chiudo tutti i miei affanni
la penna scrive con maestria
la favola, qualunque essa sia
ma le parole si rincorrono fra loro
ed il luccichio, non sempre è oro
Non sono io l'impavido cavaliere
il dotto messere
l'eroe che arriva alla corte
sfidando anche la sorte
non sono io il liceale del primo banco
lunatico, innamorato e stanco
ed allora la fantasia vola sul cavallo alato
nel sogno mai sognato
dentro i ricordi di ciò che si vuol ricordare
nell'azzurro del cielo teso al verde mare
Non sono io il poeta di questa poesia
è il cuore che ne fa magia
e le parole arrivano senza forzare
si allineano e si lasciano carezzare
e l'imbrunire della vita ti rende saggio
lì ci sono le certezze, e nessun miraggio
e con mano sicura e decisa, narro l'amore
in tutte le sue forme e nel suo splendore
con celate verità dentro la fantasia
con l'alchimia che sa darti la poesia.
Non sono io e mai potrò esserlo quell'uomo lì
aggrappato ad un solo sì
non sono io il mandante, solo lo scrivano
perdonate, se potete, la mia mano
che stringe forte la sua biro con amore
scrive ed ascolta sempre il cuore. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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