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Un'ombra passa in fretta
Come il sole cocente,
Quel riparo non ti aspetta
Vuol vederti morente...
Al padrone non nascondi
La tua faccia desiderosa
Di cogliere i profondi
Momenti di libertà esplosa!
Liberticida è il sangue,
Che spinge a custodire
La terra che si espande
Non vuoi o non sai morire
Pensando di donare
Al prossimo, al tuo fianco,
Un po' di tuo sudore
Al tuo vicino stanco
Che pensi non vuol fare
Capire alla tua gente,
Ti vuole conquistare?
Ma questa è la tua mente...
Invece lui si strugge
Pensando a un po' di vita
Lontana dalla legge
Di mente che scondita
Rimugina il tuo sguardo
Che sembra liberato
E invece tu sei schiavo
Di un vivere malato.
Non pensi di valere
Men di nulla al tuo futuro
Che ci farà cadere
E poi schiantare contro il muro?
Schiantare contro quel nostro muro...
Liberticida è il tempo,
Il vivere normale,
Che verso un fine lampo
Procede con il male
Di chiudere un discorso
Da poco cominciato
Che mai tu avresti chiuso,
Che mai l'avresti amato...
Ma almeno quel vociare,
Da piccolo e mediocre,
Poteva significare
Un gusto meno acre
Che invece si fa solito,
Nel camminare ancora,
Con sguardo sempre attonito
Pensando alla tua ora.
Non trovo una scusante:
Siamo schiavi del finito...
E invece un cuore infante
Ha bisogno d'infinito!
Il tempo che finisce
Ci uccide solamente,
Lui neanche s'intristisce
Svanisce la nostra mente...
La nostra mente vola via e non sente!
Liberticida è il niente,
Che da vivere ci è dato.
Non sono delicato
Se penso a questa gente
Che schiava sente invece
La libertà nell'aria,
Immagine illusoria
Di questa nostra specie.
Non sono mai d'accordo
Con questo sentimento
Democratico e contento
Di un libero ricordo.
Perché ci adoperiamo
A chiudere i discorsi
Di sogni ormai dispersi
Di creder ciò che siamo,
Non siamo più del nulla
Se mode e modellisti,
Famelici stilisti,
Ci cullano la culla
Facendoci pensare
Di stare proprio bene
Di non aver catene
Spezzate dall'optare...
Optando di sbagliare!
Liberticida è la scelta,
Perché le tue opzioni
Son poche ed alla svelta
Decidi senza ragioni.
E invece l'uomo vivo
Si ferma e pensa ancora
Che tutto è decisivo,
Che tutto è pena o gioia.
Non c'è la via d'uscita,
La scelta è più inchiodante
Di un dubbio alla tua vita
Che rende tentennante,
Qualsiasi movimento
Non centra col volere.
Invece un sentimento
È nascosto dal potere
Della televisione,
Che tutti non sappiamo
Essere l'unica ragione
Di cose che facciamo.
Siam schiavi dei pensieri
Entrati dagli occhi.
Pensate un poco all'ieri:
Eran questi i nostri sbocchi?
Eran questi i nostri sbocchi?
Liberticida è il tutto,
Che è stato costruito
Attorno all'infinito
Che prima era più asciutto...
E invece ora è grondante,
I liberi hanno pianto,
Le lacrime soltanto
Son risultate tante...
Il libero vorrebbe
Morire proprio adesso,
Non solo, ma anche spesso,
Così si strapperebbe
La vista assurda e vera
Di un mondo tenebroso
Che crede d'esser sposo
Della libertà che spera...
E poi voglio restare
Cantare, ancora un poco,
Protendere allo scopo
Che è il libero pensare,
Dell'essere diverso
Davvero, e senza niente
Da dimostrare, e spente
Le luci, e l'universo che io cerco non ho perso! | |
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Fren |
21/06/2006 13:58| 707 |
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