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«Vorrei sfruttare questo spazio, dopo aver ringraziato per i forse immeritati elogi ricevuti, per rendere omaggio ad un grande interprete dei versi di Viviani. Alla fine degli anni Sessanta, prima che, a Porta Capuana, i bus partissero da Napoli per la provincia, vi saliva spesso un vecchietto dimesso che chiedeva l'elemosina, recitando alla perfezione alcuni versi del Maestro, a cominciare dal "Don Nicola": "Grazie pe' l'accuglienza: che dopo una lunga assenza, all'apparire della mia presenza, v'avutate 'e renza, e mi mostrate questa circonferenza..." Solo alla sua morte, nei primi anni Ottanta, leggendo per caso "Il Mattino", seppi che si trattava di un attore della compagnia di Raffaele Viviani che, ridotto in miseria, era costretto a chiedere la carità. Quei pochi spiccioli che gli davamo non lo ricompensavano certo adeguatamente per l'arte che egli esprimeva.» |
Inserita il 23/03/2010 |
Raffaele Viviani, se rimani
lì dentro i cuori di parecchia gente,
non solamente dei Napoletani,
motivo ci sarà ben pertinente,
motivo che non muore l’indomani.
Tu spingesti lo sguardo oltre quel sole
che inonda la città con i suoi raggi,
vedendo pure qui persone sole,
uguali a quelle degli altri paraggi,
aggirarsi con l’animo che duole.
A Brecht paragonato, Petrolini
amico tuo sincero fu in momenti
in cui di tanti popoli i destini
alcuni personaggi supponenti
formavano, mutandoli in declini.
E Napoli così, sotto una lente
d’ingrandimento, d’ottica perfetta,
fu vista con visione indipendente,
tutt’altro che in maniera preconcetta,
coi freddi lumi della chiara mente.
I guappi di cartone, gli operai
non ebbero colore artificioso,
e dell’umanità difetti e guai
trattasti in modo crudo e decoroso,
in quadretti da non scordare mai. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Raffaele Viviani, morto nel 1950 all’età di 62 anni, fu attore, autore di testi teatrali e poeta; è stato uno dei maggiori operatori culturali del Novecento a Napoli, elevando il folklore partenopeo al rango di tematiche universali.» |
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