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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Il mugolio mite degli usci nel flusso termico di mezzodì
s'intona alla pressione leggera del respiro che ti anima.
C'è una fragile colonna d'aria a reggere l'impalcato di frescura
quando l'afa s'innalza e col maestrale salgono voci dalla spiaggia.
Le mura antiche trasudano sole e l'ombra è una parentesi di fresco
dalla quale non mi aspetto altro profilo che il tuo.
E la tua linea nuda è il continuo della luce quieta che evade nella sera.
Abbiamo movenze affaticate da un pranzo fugace d'amore
e, come sempre, le mani hanno avuto gran parte
nel sommare i bocconi nell'epica della sazietà.
La tua voce era, e rimane, il contralto degli usci
udibile a sottrazione dai primi, e per noi due spendibile
in luogo di chiacchiere vane. Ci parliamo a gesti franchi
e più che con le parole, con tutta la nudità delle lingue.
Ti amo senza suoni ma con carezze che mormoro.
Così ti amo, e dicendolo non spingo. |
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