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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Come l'unghia d'un dito di piede
sarebbe dolce levarsi e rotolare
silenzioso sulle tue cosce umide,
bramanti di me. E come un altare
imbandito di carne e di vino, già
la fame e la sete lì soddisfare
impunemente, lontani dalle città
che ci vogliono lontani. Amare
come morti venuti fuori dalle
tombe amano il ritorno alla vita,
ed insieme scivolare, fin alle
profonde case chiuse dei nostri
cuori di cera. Arrivare ebbri e sazi:
come amanti, come dei mostri. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Quando, il desiderio amoroso non appagato, spinge a sognare incessantemente quel momento in cui i due amanti potranno finalmente abbandonarsi alla passione; questo è quel momento vagheggiato con profondo erotismo ed un pizzico di "rabbia" (o follia amorosa che dir si voglia, tanto da immaginare i due corpi che trasaliscono fino a diventar "mostruosi".» |
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