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| La televisione sembra stregata
è sera, la cena già in tavola
dallo schermo una voce pacata
oggi è nata una bimba da favola
una pelle di pesca rosata
un visino di bellezza infinita
occhi dolci, una piccola fata
boccoli neri e manine di seta
Poi i giorni corron veloci
quella bimba si ritrova già mamma
tre angeli con grida felici
invadono la fragile anima
il suo corpo vorrebbe fuggire
svanito per il suo uomo è l’amore
per quei figli continua a soffrire
ma vorrebbe ascoltare il suo cuore
In un corpo ancor giovane e bello
con la voglia di esplodere ancora
cerca gioie e sorrisi nel ballo
in attesa di una splendida aurora. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Quando una donna per amore dei figli rinuncia al proprio.
In risposta ad alcuni commenti: Il discorso sfocerebbe nel sociale, il problema non è anteporre affetti ad altri, è rifiutarsi di accettare che i figli siano cresciuti e possano tranquillamente fare a meno della "mamma", almeno nella veste consueta, figli che continuano a interessarsi di lei solo quando ne hanno bisogno come cuoca, baby sitter o altro, e la donna accetta questi ruoli perché li svolge con amore e ciò la fa sentire ancora indispensabile, rinunciando di fatto alla propria vita.» |
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