Il mio cuore vergine insanguinato di Giorgio Lavino (Morte)

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Il mio cuore vergine insanguinato

Morte

Capii il tuo coltello affilato di cenere gialla
Mille giorni prima dei tuoi vili fendenti
Colsi subito il terrore del tuo accorato odio
Nell'aia del mio sangue succhiato
Conobbi la tua vera sete d'oro

Appena annusata la tua luna nera
Sdraiai il mio cuore vergine
Aspettai i tuoi colpi mortali
Che mi inchiodarono al tuo infinito potere

Sei stato forte con me
Gli altri deboli con te
Così scrivesti la tua vittoria
Masticando coca
Insanguinando il mio cuore vergine

Ti protesse la tua nera luna
Che vomitò sul mio sangue
Nel ventre già malato di dolore di mia madre
Iniettò tutto il veleno del suo serpente

Affido
A un poeta il grido della mia fine dimenticata
A un pittore il mio sangue sacrificato
A un giusto la riabilitazione della mia anima diffamata

Giorgio Lavino

13/01/2010 11:17 7| 2231

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

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Nota dell'autore:

«A tutti i cuori insanguinati e diffamati da ogni mafia. Con l'umiltà di un sano provocatore di qualche goccio d'emozione.»

Commenti di altri autori:

«è la voce un grido di un cuore sano che si ribella a questo
truce veleno, bellissima poesia di notevole impatto arriva immediata all'anima applausi alla sensibilità dell'autore apprezzatissma»

Giovanna De Santis (13/01/2010)

«...si percepisce forte il senso del male...
...molto bella...»

Amara (13/01/2010)

«versi taglienti e vibranti ci portano in un mondo che non vorremo mai vedere il mondo del male, molto bella e significativa»

Moreno il Duca (13/01/2010)

«Incisivi versi, che difficilmente capita di scorrere, per l'argomento cruento che
trasmettono nel corso della lettura...
Elaborato colmo di stile e intenso pregio, apprezzato»

Silvia De Angelis (13/01/2010)

«Dura... tagliente incisiva profonda ben scritta e strutturata
davvero bella»

Danielinagranata (13/01/2010)

«La poesia deve essere anche impegno civile, che sappia risvegliare e scuotere le coscienze, puntare il dito, obbligare ad aprire gli occhi, incitare alla rivolta, insegnare a volere un mondo migliore!»

Nemesis Marina Perozzi (14/01/2010)

«Versi amari che gridano il dolore di una terra martirizzata dal male... camorra, mafia, 'ndrangheta... sono tutte sfaccettature di un unico dado: quello della morte.
Ma a volte si diventa delinquenti non per vocazione ma per necessità... e allora bisogna riscattare il nome di chi nell'essere un deliquente è stato vittima di se stesso e del proprio destino feroce. Versi molto toccanti che arrivano fino in fondo con grande capacità lirica. Un super applauso.»

Carmelita Morreale (14/01/2010)

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