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«In questi tempi di vacanze (per chi fortunatamente le può fare) forse vale tornare sul misterioso fascino di Lisbona, ad esempio con queste parole dello scrittore olandese Cees Nooteboom: "La parola 'addio' si libra intorno a me e io non riesco ad afferrarla. Tutta questa città è un addio. Margine d'Europa, ultima riva del primo mondo, dove il continente corroso sprofonda lentamente nel mare, scorre via, verso la grande nebbia a cui, oggi, l'oceano assomiglia. Questa città non appartiene all'oggi, qui è prima in quanto è dopo. Il banale 'ora' non vi è ancora giunto, Lisbona indugia. Questa dev'essere la parola, la città tiene sospeso l'addio, qui l'Europa dice addio a se stessa. Pigre canzoni, dolce decadenza, grande bellezza. Ricordo, differimento della metamorfosi " (pagg. 46 - 47 di "La storia seguente", ed. Iperborea, Milano, 2000, traduzione di Fulvio Ferrari) .» |
Inserita il 04/08/2012 |
Studente, Lisbona io vidi,
cullata dal fiume del tempo,
ed io che sognavo Parigi
non tanto l’amai sul momento.
Lisbona spettacoli grigi
offriva a chi giovane allora
cercava dei cieli più bigi,
di vita viveva l’aurora.
Lisbona, mai più ti rividi,
ma con il passare del tempo
io senza volerlo provvidi
a chiuderti in scrigno d’argento.
E da quello scrigno mi dici
quant’è illusoria ogni nuova
scoperta, che sono felici
i cuori che un fado rincuora. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Dopo un avventuroso viaggio in treno della durata di 56 ore, dimorai a Lisbona nel luglio e nell’agosto del 1972, fruitore di una borsa di studio universitaria; non ci sono più tornato, ma nella mia testa essa ritorna sempre più spesso.
Lisbona, come una bella donna matura e riservata, disvela le sue grazie soltanto ad occhi esperti; dovrebbe essere visitata soprattutto ad una certa età.» |
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