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Nell'orizzonte di un tramonto
Stemperato nella profondità del mare
fievole va a smarrirsi e svanisce
qualunque umano trionfo.
Quel naufragare da' giusta la misura
di quel che conta e ciò che vale
nell''immortalità il mortale:
un nulla che dispera,
se manca del riverbero essenziale
che riesca a illuminar della sua luce
il curvilineo limite terreno che tutto
in sé confonder può in un naufragio
da cui altrimenti mai si avrà ritorno.
Questa poesia è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons: è possibile riprodurla, distribuirla, rappresentarla o recitarla in pubblico, a condizione che non venga modificata od in alcun modo alterata, che venga sempre data l'attribuzione all'autore/autrice, e che non vi sia alcuno scopo commerciale.
«Bella, elegante nel ritmo, questa poesia che, nella sua profonda riflessione, indica in quel curvilineo orrizzonte le colonne d'Ercole della mortalità nostra.»
«Che c'è Maurice oltre l'horizzonte, forze un'altro cielo che ci attende... un nulla che dispera, se manca de riverbero essentiale, stupendo questo verso come continuar il proprio cammino se manca una luce che ti guida, ed ecco che senza di esse, si puo anche naufragare, sentita particolarmente mia, stupenda...»
«questi versi in cui il nostro umano pensare si specchia toccano profondamente un tasto... nulla è immortale... meno che mai ciò che è finito... bisognerebbe che più gente leggesse e soprattutto si soffermasse... "memento homo quia pulvis es et pulvis reverteris"
tante cose potrebbero esser chiare... noi crediamo a volte d'essere "il più" ma... siamo finiti... bella poesia che ritengo una delle più belle e riflessive che siano state postate in questo sito...»