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Che cos' è mai la vita
se non si han ricordi?
Se tutte le speranze
cadono una ad una?
Se svegliandosi al mattino
si smette di sognare?
Se ci si sente solo
un solo spettatore,
che guarda altri vivere
sopra al palcoscenico
stupendo della vita,
amando per amare,
ridendo per la gioia,
soffrendo per dolore,
piangendo per tristezza?
E guardare e non capire
che cosa stian provando,
che cosa sia un pianto,
che cosa un vero sorriso,
che cosa voglia dire
sentire il cuore battere,
donato, differente...
E guardare e non capire,
ma sognando di provare
quel che sempre ho visto
nel buio, solo, seduto
in quel grande teatro.
E piange la mia anima
che non si puo' sfogare,
che nessuna vuole scaldare,
nessuna vuole uccidere,
nessuna divertire...
O forse è essa stessa
che niente vuol provare,
per sordida paura
di non riconoscere
quella finta immagine
che, rimanendo sola,
aveva disegnato.
E allora ascolta e sente
chiamare quegli attori.
Una parola, un riso...
Una presa in giro!
E' quel che sempre è stato...
E allora non s' ha più voglia
nemmeno d' alzarsi in piedi,
ma solo di chinare
la testa tristemente,
restando lì in attesa
che quel ridere finisca,
per poi tornare piano
a guardare ed ascoltare.
E se poi per errore
a fianco a me si siede
uno di quegli attori,
come potrei mai dire
che lui sia lì per me?
Più guardo e meno mi fido...
Che valga ancora la pena
d' aprire più la mente,
se il solo risultato
è far ridere la gente?
Che valga ancora la pena
d' aprire ad alcuno il cuore,
se questo serve solo
a far fare una risata?
Che cos' è mai la vita
per questo spettatore?
E' un foglio di disegni
prodotti dalla mente,
che il tempo ha colorato
con la fantasia
che nasce in chi dovrebbe
provare nuova cosa.
Ma visto che tal cosa
non riesco mai a provare,
pian piano quei colori
sbiadiscono, lentamente,
finché in fine mi troverò
a tenere tra le mani
un foglio vecchio e bianco...
E un biglietto da pagare... |
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