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«Secolo sfortunato, il Seicento, con quella maledetta Inquisizione! Certe volte penso che, se essa non ci fosse stata, l'Illuminismo sarebbe nato con molto anticipo, e forse in Italia! Comunque, pur confermando ciò che sostenevo nella poesia (se fossi vissuto in quel tempo, mi sarei comportato come il Pisano perché, come riteneva il Manzoni mettendo in bocca a don Abbondio quelle famose parole, "il coraggio, se uno non ce l'ha, non se lo può dare") , devo aggiungere che la mia simpatia va maggiormente al Nolano, a colui che seppe tenere duro, che seppe pensare alla figuraccia che avrebbe fatto nei confronti dei suoi allievi e dei suoi altolocati estimatori (il re di Francia, la regina d'Inghilterra, Shakespeare...) se avesse abiurato. "Amato, quasi venerato, dagli uomini intelligenti, detestato dagli stolti e dai 'professori', tanto privi di vera cultura, quanto tronfi di vanità" (Gabriele La Porta, "Giordano Bruno", ed. "Tascabili Bompiani", 2010, pagg. 14- 16), egli rimase impigliato nella tela ordita da quella stupida Inquisizione, da quell'incancellabile vergogna ecclesiastica. Ma siamo sicuri che essa sia davvero finita? Anche se non uccide più, anche se non è più soltanto nelle mani della Chiesa, essa allunga i suoi tentacoli in tanti campi, nel mondo del lavoro e perfino in quello della cultura, quando emargina chi non segue le idee correnti, dettate magari da qualche gruppo di persone simili a quelle che detestavano il Grande Nolano!» |
Inserita il 19/03/2016 |
Non sempre si può essere Giordano
Bruno, disposto a andare al caldo rogo
per lanciare le idee ben più lontano
di dove giunge un momentaneo sfogo.
Più spesso ci si arresta a Galileo,
che frena la sua lingua al punto giusto,
prima che venga visto come reo
dal mondo attorno, becero ed ingiusto.
Sono santi gli eroi come il Nolano,
ed hanno limitati imitatori;
io m’accontento d’essere il Pisano,
chiamando a me ciò ch’era uscito fuori. |
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«Gli uomini si sono sempre divisi fra bruniani (la netta minoranza) e galileiani (la stragrande maggioranza).» |
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