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Ispirata al tragico terremoto dell'Abruzzo |
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| Un sussulto, attimi di terrore, tutto trema... poi il crollo
in un attimo si muore, in un attimo si raduna la folla
gente impaurita, gente spaesata, lacrime e paura mischiate fra loro
poi il calvario della ricerca, il supplizio del pianto, tutto in un unico coro
la terra trema ancora, la paura spegne la vita, spegne i sogni ed è morte
la guardi negli occhi se riesci a sfuggirla, ma resta la paura forte
intorno le macerie della disperazione, i calcinacci del terrore, l'angoscia devastante
cerchi disperatamente di riordinare le idee in quel maledetto istante
la paura ti attanaglia ancora, intorno a te solo il terrore e pianti disperati
chi fra le macerie scava, chi resta ferito alle mani ed i soccorsi appena arrivati
Intorno alla tua vita si forma il vuoto creato dalla paura
non è ancora l'alba, è notte fonda, una notte fredda e scura
acre è il sapore della polvere che muore in gola
il pianto ruba la scena a qualsiasi parola
notte gelida e priva di stelle, secca ed asciutta
focalizzi che sarà la notte più brutta
Il mio cuore è con voi e con il vostro dolore che ora mi appartiene
un gelido brivido insieme al mio sangue adesso corre nelle vene
la vostra angoscia e la vostra paura, ora torna ad essere anche la mia
quando mi ritrovai da solo nel caos di quella sera, in mezzo ad una via
ed i miei diciotto anni ebbero la certezza dell'impotenza davanti a tanta furia
anche per me quella notte divenne, fredda, triste e buia
il mio cuore è con voi e con le vostre speranze di ritrovare la vita
anche se so che ci vorrà tempo per sanare questa ferita. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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