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Poesie pubblicate: 361’254Autori attivi: 7’476
Gli ultimi 5 iscritti: Antonio Ivor Boatti - angelobello11 - Maurizio Cortese - Maria Grazia Cavini - Alessandro di Biasio |
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Staccatisi
nel sonno
da una ferita
non ancora rimarginata
scuri
coaguli di coscienza
nel mio letto
sovente
ritrovo.
Antica
ferita
che mai guarisce
perché
alle ingiurie
di questo Tempo barocco
che
il nostro anelito
beffardamente
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| Come succede
con i cassetti della memoria
che conservano i ricordi
fin quando, aprendo per caso
uno di quei cassetti,
vengon fuori odori, sensazioni,
sentimenti quasi dimenticati,
così nel tempo ho messo via
in una scatola rossa
sospiri, sogni,
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| Aveva nello sguardo il tempo
passato.
Come argilla sul soffio alla vita.
Calice celtico di ombra, di luce
rarefatte immagini scritte sulle ore
tra il correre ancora
e lo stare .
Muto.
Muta osservava la strada
fatta sentiero
di larici e
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| Percorro maldisposto certe strade...
destreggio sulla via per vie traverse
con forza a me dinanzi che dissuade,
ramingo lotto per arene avverse
e con impedimenti, intralci e muri
m’immetto interno a un solco a me contrario,
fronteggio il fato fra
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| E poi
quella leggerezza
lambiva l’espressione
lontana dal passato.
Spavalda malinconia
serpeggiava presso
quella carne involta
da quel riso
che mai era privo
ma pretendeva
con note e melodie
il godimento della vita.
Ciò orribilmente
ti è
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Se tu sapessi quanto ti ho amato,
ormai è tardi per i rimpianti.
Benché trafitta dalla tua morte,
ridotta male da una finta nuova,
amor lontano, che torni a fare?
Viaggiavi sempre nel mio pensiero,
ed or mi conti che non sei cenere?
Forse il
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Per vincere, nel judo, lo sappiamo,
assecondar bisogna l’avversario,
trascinarlo con noi nella caduta,
per rialzarci più forti e superiori.
E se fossero al judo viciniori
le tecniche per vincer la temuta
malalingua, se su stesso binario
l’infame
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Sofferente anima
che distogli lo sguardo dal ciglio della nuda strada
e percepisci quel vuoto ben oltre la fila, che dal nulla emerge confusa
e va verso il confine, fatto di speranze a lungo attese
da benevoli cuori nascosti negli antri
e nelle
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| E’ triste il Natale
tra le bianche corsie,
volti cupi
smarriti e sofferenti,
occhi bagnati di lacrime.
amici, fratelli e compagni
camminano agitati,
nervosi
inquieti e stanchi.
Spiano nelle stanze
buie e anguste,
posano lo sguardo
sui
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| Momenti senza senso
in triste dissolvenza,
vivono illusorie sensazioni
senza alcun rumore.
In solitario pensiero,
snudo
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Tu cuore di pietra,
che senza ritegno coltivi la spudoratezza
e l’arroganza favoreggiando verme malefico
che dorme dentro l’anima nascosto
grido di dolore t’annienta ma forse
è solo solitudine, rabbia o frustrazione
quello che ti tiene con le mani
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| Guardati nel mio sguardo
senza ricordare il mio nome,
oggi non ti posso accontentare
nei rosari discussi e ipocriti,
in effetti, presepi oltraggiati;
mercimonio brusco
nello stridore d’unghie
sullo specchio appannato.
Lo chiami
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Nando me piacerebbe fà n’à gita a li castelli,
potemo annà alle fraschette de Frascati,
a majnà le pajnotelle c’ò la porchetta,
tanto bona,
tanto bella,
che ne dichi?
Annarè me pare n’à belle idea,
zompa su la machina, partimo subbito.
Sò contenta
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Raccontami
parlami
in questa sera fredda
nebbia
gelo
grigiore
una scatola di biscotti
scambiata per una scatola di
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Accordo i pensieri
in attesa della passione
compagna temperante dell’amore
a decidere quale intensa
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Non c’è scuola, per la cattiveria,
nè insegnante che la insegni
vive con la malignità ed ostilità.
Cattivo tempo e perfido spazio
sono i suoi amici.
Soltanto la malizia del denaro
e la crudeltà del potere,
stimoli e valore per Lei
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| Ed io son qui ad aspettare cosa?
e lo domando alle nuvole su in cielo.
Mentre il destino rulla sulla pista,
per arrivare laggiù dov’era un sogno.
il mondo è pronto ad invertire i poli
perché la terra davvero forse è piatta,
che in fondo
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| La cattiveria rende infelici
e nessuno redime il male bevuto a lungo.
La normalità affianca in fretta
vite sformate
in regressione di passi che strisciano
eterne condanne.
Oltre la linea d’ombra
anime oscure e infelici
tremano, arrendendosi coi
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| Sovente la cerco nella mente ombrosa,
sulle ali leggere del mio quieto pensero;
lungo i fiordi fioriti del core mio altero,
e nei giardini nascosti dell’alma virtuosa;
Sotto la Luna, che mi osserva curiosa
passeggia pei cieli s’un bianco
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| E veglio su di te
mentre fuori la pioggia
racconta una storia infinita.
Visioni future verso l’orizzonte
nel respiro del mattino che culla i miei sogni.
Refoli di pensieri mi sfiorano i capelli
mentre incalza il tormento
sulle soglie del
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| Sei stata nella mia vita
l’erba cattiva che avvelena
ridotta come anima in pena
malattia che mi ha colpita
Nessuno l’ha mai capito
ti credevano bella e buona
ma io sapevo ch’eri imbrogliona
la calunnia era il tuo mito
Mi hai tolto chi tanto
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| L’ignoranza
ha resuscitato Caino.
Sotto le sembianze
di nuovi ordigni mortali:
tutta l’umanità fa tremare.
La memoria ha già dimenticato
Hiroshima e Nagasaki,
quanto successo è già passato.
Solo la cultura, novello Abele,
la potrà salvare dalla
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| senza stima ed amore non puoi vivere,
spesso sono certi amici che ti fanno male,
con parole pesanti, che non ti aspetti da loro.
vivere vuol dire anche trovare il coraggio di
voltare pagina, a volte ti capiscono di più
persone appena conosciute
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| Turbine di voci
assillano le orecchie
di benedette croci
di queste ossa vecchie.
Il freddo è un siluro
di venti
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| Sono stanco d’inseguire
fiori d’inverno
per allestire piramidi di petali
nei giardini sterminati del dolore,
perché si
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| Ho avuto da fare, perdonatemi.
Dovevo germogliare e poi fiorire;
non in primavera,
ma quando c’era la neve,
quando il
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| Non stare tutto solo, devi uscire!
Non è il modo giusto d’affrontare
quelle difficoltà, ma reagire
è la migliore cosa che
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| Mia regina madre e donna
figlia al dio della mancanza
nel tuo vuoto ogni devianza
occhi sconci bocca e gonna.
Mia regina artato sogno
schiaffo al volto dea bendata
male infetto da parata
nero come il tuo bisogno.
Sei tu che regni algida
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| Senza pace
a rincorrere guai,
l’adorata donna nella corte
coltiva la zizzania
e nessuno sfugge a lei
il grande uomo, suo marito
la tiene a bada
ma lei non molla la presa
cerca l’amica
la sprona a parlare,
lei non sa dimenticare
e domani
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| E’ piena cattiveria
e cosa ancor più seria
si adegua ad ogni caso e ad ogni mente
con tutto il suo piacere da contatto
sicura del baratto
e triste più del vento e delle onde
col bene più beato si confonde
con quella sua maniera da
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Nel tabernacolo
del mondo vive tutto
intorno alla coscienza
di un cuore che strazia
ogni sentimento ignudo.
Ogni gradino che consolida
la via rimane un ricordo
del giorno, momenti ingiusti
vivono gli arcobaleni
che commutano il
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Quando morirò
non venitemi a raccontare
che non sapevate
che stessi così male
Non versate lacrime
sul marmo dell’ipocrisia
che coltivate
nei vostri campi d’inverno
Non sprecate parole
che avreste potuto pronunciare
quando ancora
il cielo
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| Appartiene al tempo
il freddo che si gela addosso
avvolge la strada di brina
nel cantiere del mondo
manca il sole a riscaldar pensieri.
Vedi nuvole grigie scoprirsi nere
e nell’azzurro cielo, pioggia nasconde lacrime;
intingere colori
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E quante volte
rasentai quel muro sghembo
dove si contorce l’ombra
irregolarmente tra i ciuffi d’erba
frammentati e dispersi
come stonate macchie,
radi cuscini per miagolii
di gatti indolenti.
Ricordo momenti
di luce formicolanti
in scandita
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| E’ notte di stelle,
luce infioccata d’ancestrale scintillio
scende sul tranquillo mare,
mentre voce dell’anima offuscata dall’odio
muore nella spessa bruma del male.
Non coglie il fascino della notte!
Respiro malefico brucia essenza della vita
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Distesa di colori e
ciel s’arrende a
codesta bellezza che risplende...
Un cuor s’eleva alza ed invola,
disteso pacifico vestito da bonaccia...
E’ un muscolo gioioso e addolorato,
di serenità fatta sincera,
serena valle ad eco boreale
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E’ già notte,
quando di seta e ambra mi spoglio,
tra la luce calante della sera,
supino sull’orlo
di spasmodiche attese,
ti ritrovo.
Mi spoglio di parole
masticate a mezza bocca
con la lingua
che batte dove il cuore
duole e dona battiti
come
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| Vorrei provare ad adeguarmi ai tempi
a ripagare il male con moneta adatta
ma un vuoto dentro mi pervade il corpo
freddo sentore m’ attraversa tutta.
Dovrei staccarmi con la mente altrove
da questo mondo fatto di dolore
di cattiveria che fa male
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Scivola l’anima in sentore
d’armonia, risveglia i sensi
regala candore si perde
in rivoli d’ amore.
Si lascia affascinare da sguardi
languidi e
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| e delle correnti silenziose
che attraversano le notti
cosa mi racconti?
Immagini silenti, opache scuri
scendono dalle torri in riva al mare
e delle altitudini del mare
hai per me parole?
Seguivo i tuoi passi
tra le stelle e le
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Quando muore un Partigiano
il cielo smette di respirare
e piange in silenzio.
Trattiene il respiro
fino a diventare quasi violaceo.
Quando muore un Partigiano
le campane smettono di suonare
in attesa che le prime luci
dell’alba illuminino
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"Di lì è il secondo piano e il senso loro è duro come nell’altro ingresso, ma ecco la seconda generazione delle bambole
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e il cane mi guarda, con quell’andare proprio dei cani di campagna,
solo, dentro la notte sola, l’uomo che cerca l’amico per dividersi:
un piano di rifugio
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simile alla monnalisa
che il tuo sguardo segue se ti sposti
è musa risvegliata l’idea latente
che in modo misterioso ti prende
corpo
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La malapianta alligna in ogni dove
con le sue grinfie avvelenate e scarne
ed entra dentro il petto e nella carne
dove procaccia l’orrido e si muove.
Avanti e indietro lei riprova il nove
della formula antica e sa che farne
delizia delle lotte
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| La cattiveria
è una gabbia interiore
tappezzata d’invidie e
rancori
che emana
per
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| Chi son stato,
chi non sono stato,
scarpe in bilico
tra l’essere e il sognato
e lunghe attese
in cui
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| Di te il viso
tempo ormai lontano
più ricordo
invano tento
alla mente riportar
senza successo
pur il sorriso
che mi
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| Vorrei baciarti, stringerti sul petto
e accarezzare i tuoi capelli neri.
Vorrei poterti dare tanto affetto,
specchiandomi negli occhi tuoi sinceri.
Vorrei entrare in ogni tuo progetto,
condividendo appieno i tuoi pensieri.
Vorrei poter dormire
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| Cerco
ancora
gesti e segni
che rivelino verità
ad un’anima confusa...
Nei tuoi occhi
c’è un barlume di speranza
ma ci divide l’attesa
di vivide ore...
Stringo mani
ma non ho forza
per trattenerle:
muovono silenzi
che mi dicono
cose
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| Era il primo bacio
sulle guance,
ancora il sapore
tenero della mia giovinezza.
Ho pianto non so perchè
mi guardasti
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Rinegoziando il vuoto d’amore,
scelgo di vivere un mondo diverso,
l’antica ballata fatta di canzoni stonate
scricchiola nel tempo che nasce...
Indispensabile per affrontare
i tremori del primo incontro,
è tradurre la favola del vecchio
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Corde vibrano come arpe al vento,
cuore e voce si elevano in canto,
onde luccicanti che il tramonto accende,
sole dormiente lentamente discende.
Preludio, ed è già sera, scintillio di fiammelle,
abbracciati e sognanti sotto un manto di
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adorabile disastro sei nelle mie mani ancor
se cammini sopra un cielo di stelle
so cosa regalarti ogni volta ancor
pelle
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Oltre i colli che chiudono
la mia verde valle
soffia il vento e ruba
petali alle rose
e non tocca le spine
così su di noi piove
vellutati e profumati colori
fino a farne un soffice letto
dove io ti adagio per amarti
come mai nessuno ti ha
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Giorni lontani,
di un autunno inoltrato,
vissuti in una camera o sull’erba di un prato,
ricordi sbiaditi già persi nel tempo
di sguardi di baci e di un dolce tormento.
I tuoi occhi brillavano di una luce selvaggia
che scaldava la pelle e bruciava
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Il gleso cola dal tuo labbro osceno,
oh quercia solitaria!
e scende... e scende... e solletica il seno
d’una Ninfa
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Questa notte ti sfiorerò con le ali
di un’illusione e col canticchiar sparso
del rivo, le nostre labbra sensuali
si desteranno in un lambir mai apparso.
Ogni turpe pensier sarà alle spalle;
andrà via come notturne farfalle.
Dalla gelida tramontana
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Dovè è annata a finì l’educazziòne,
fijia mia?
Bò che n’è so?
A mà, stà cosà che tu chiami educazziòne,
è annata a finì
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334425 poesie trovate. In questa pagina dal n° 29521 al n° 29580.
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