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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’248Autori attivi: 7’476
Gli ultimi 5 iscritti: Antonio Ivor Boatti - angelobello11 - Maurizio Cortese - Maria Grazia Cavini - Alessandro di Biasio |
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Solea volger lo sguardo
ove il freddo sol decede.
Cielo cupo e vespertino
ne l’amaro borgo.
Il risuonar delle
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Nella clessidra la sabbia cade,
il tempo scorre via, la vita scade.
Nel deserto assolato solo un fiore
la verità è solo sofferenza e dolore.
Triste la vita per chi si lascia andare,
in un giardino delle speranze perdute.
Se ti piace un
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S’oscura il sole nella valle della morte,
sospirar d’affanni e anime sepolte.
Flebile vocio e coincise preghiere.
Supplizio d’arrendevole castigo e
fantasmi ad apparir negli occhi.
Oh dove andaste stipati come bestie da macello?
Che pensaste
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Fioccava la neve, fioccava
imbiancava col suo candore ogni angolo
ogni punto raggiunto dai graffiti dell’idiozia
fioccava silenziosa, fioccava
a nascondere la vergogna, l’ignominia.
Non più voce s’alzava in quell’andare,
in balia dell’inutile era
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| E sei rimasto come una sentenza
ancora in piedi mezzo sbrindellato
a rammentare il tempo mai scordato
della tua ombra viva all’occorrenza.
E richiamavi con la tua presenza
la mia coscienza spirito malato
sospeso dalle spine del peccato
nel segno
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Le spoglie foglie
cadute nel campo umano
ricordano le grida
che soffocati nel cuore
spalancano vie dell’amore .
Oltre la morte
Degli orrendi forni
crescono gli alberi di pace.
Chi ha sparso le anime
sul campo arato?
Cuori di ferro
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| E’ il campanile della mia città
incastonato a mente dentro il cuore
festoso nella sua profondità
dei giorni di marea accompagnatore.
Anni trascorsi invano
giocondi ed armoniosi
vissuti a mano a mano
a volte velenosi.
Che salti e che
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Un vento,
un unico urlo
ed il pianto
mentre le fiamme
consumavano
nei forni
sotto il cielo,
sotto un cielo di fumo.
Aggrappati al raggio di sole
si spegnevano
asfissiati
credendo di essere arrivati
dopo un lungo viaggio.
Ed i musici
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C’è l’impronta del tuo piede
sul mio cuore calpestato,
perché il nostro grande amore
l’hai tradito e sotterrato!
Avevamo un bel rapporto,
ma non l’hai più rispettato
col tuo folle tradimento ...
l’hai di fatto cancellato!
C’eravamo tanti
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(parole sfuggite a mente sconfitta)
Ripenso
al tempo che ho perduto,
alle promesse non mantenute,
agli incontri mancati,
alle incursioni mai fatte,
a quelle bugie che irretiscono,
al bene non fatto,
al male che ho dato,
ai cieli mancanti
alle
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E
quella soglia
più volte oltrepassata
non sembrava
più la stessa
perché
qualcosa in me
era mutato.
Non
aver compreso
sino a quell’istante
l’essenza
di quei dolorosi andirivieni
difficile
da sopportare
era.
Eppure
solo
una
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Voci che tornano, a sconquassare il pensiero
che forte, si credeva al riparo.
Voci che dileggiano la sofferenza
e si espandono nei quattro canti
di un mondo, che ahimè, ha perso il ricordo.
Voci che parlano strano, una lingua,
un dialetto così duro,
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| Profumo di pop corn
ma perché la vita quando certa
si mantiene così salata?
Quante cose da buttare
al mio ritorno dal
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Non chiedermi perché
ho indossato ali di farfalla.
Muoio di desiderio
di posarmi sulla tua linfa
e di tuo nettare nutrirmi.
Non domandarmi perché
voglio possedere la tua bellezza
baciare petali vermigli
mentre musica di tramonto
delimita
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Caccia lontano i pensieri cattivi
illuminando come fosse un faro
anima e stimola l’essere vivi
con avvolgente e fasciante riparo
genera all’anima il suo batticuore
che fa pensare che tutto si aggiusta
con tenerezza che esorta il fervore
dando
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Come schegge scintillanti sulle cime dei sassi
proiettiamo luce,
di lune e tramonti,
accoccolata la notte nega l’amore
annegato tra le strade di New York,
così familiari, ormai
- Central Park oggi è neve -
Sulla quinta strada cortine di
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Oggi di quel dolore, gigli nella terra.
Del tuo abbandono accecano gli scheletri.
Ogni prigione una fossa nella pioggia.
Raccontami ancora delle tue allegrie,
della quiete nei giardini d’Europa,
dove si spaziava dal mare alle praterie.
Quando
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Sento il freddo della morte
ho nel petto il tuo terrore
odio e morte senza senso
atto immenso di dolore.
Hai distrutto
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| Impresa ardua coltivare l’amore puro
quando la vita piena
di stereotipi illusori
governati da Pluto
ne minano
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| Nell’aria frizzante della sera,
mi lascia il giorno,
agli immaginari pensieri
che non tutti provano.
Mi vedo
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| E’ a sprigionare grazia pronto il gatto
in qualunque occasione: insegnamento
pare che voglia
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Sono trascorsi lustri
e il mio paese è ancora lì,
la stessa campagna
con il sole rovente
che accende gli occhi
mentre gli alberi regalano
l’ombra a passerotti
che non hanno più voce.
Cosa resta del mio borgo
così tanto amato:
la fontana di
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Solo per Te
che leggi i silenzi
sull’arena del Cuore
e sciogli tormenti
come neve
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| Collina a me cara che segni
l’orizzonte dal mio affaccio,
dove miro vestire stagioni
sul dolce declivio di coccio
Trafitta da tre croci di vento,
spettri su un Golgota spento,
impalate a corrompere il cielo.
Solo la nebbia col pietoso velo,
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| Vedi questi nervi,
sono corde di vecchie ancore adagiate sul fondale,
eredità di nodi che non sanno più legare.
Non è più tempo di servire alle vostre tavole senza sedie,
non sarò più io ad imbiancare i vostri volti scuri,
non guarderete più a me
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| Sembra tardi, a volte, per desiderare
o solo troppo tardi per ricominciare,
ciascuno prigioniero di confini
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Voglio il dominio su tutta la mia vita
per poi volare di fiore in fiore
e salire su ogni nuvola
sempre più in alto, come fossi un aquilone...
Conto su di te affinché mi possa indicare
quella via che dalle alte vette scende
come neve a valle, o
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Tra le ombre
il canto di un corvo smarrito
lontano dal bosco
dove la città nasconde silenzio
Tra i rami di rovo spezzati
ricordo di un dolore
le punte di spina
in cerca di nuove carezze
E le foglie argentate
che l’inverno ha
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La parola vita ricorre,
rimbalza sul cuore,
come eco dell’anima così è il suono delle tue ferme parole
agli occhi che provano nostalgia e s’intrufolano in mezzo al cielo che ti accoglie.
Ogni data di compleanno, ogni festa che ritorna,
riporta
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Suona
come una parola
che taglia e cattura a metà
il cielo e la città.
Suona, un altro rintocco
che prende e ama
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Lo sguardo proteso
sospeso nel tempo
immagini stagliate
e meravigliose trasparenze
nei riflessi di sole
dispersi nella luce
del quieto tramonto.
E al confine della notte
quando il pallore della luna
si perde nel chiarore
della nascente
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Annidata su quel vecchio campanile,
di quell’immensa città di New york,
il suono della campana stonata,
s’innalza al di sopra dell’inganno.
Squilla oggi la tua coscienza;
non è più al riparo di quel lampione,
di quella morsa al cuore,
che
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| Trovi tutto
anche il destino
tra le pietre unte e smesse
frasi colme di promesse
il sudore della vita
il silenzio dell’attesa
le sue scale all’infinito
verso il cielo
in braccio a Dio
col suo antico scampanio.
E’ sicuro che domani
ci saranno
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Sarebbe troppo bello spazzare via l’inutile
archiviare percorsi come pratiche
dentro cartelle gialle
e rinominarle in modo chiaro
(un oggetto caro un animale
un petit mot a ricordar l’amore
o un evento un po’ particolare),
per non sforzare
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Il lavoro delle suore è pregare
nella chiesa che è utero di Dio
il corpo dell’ebreo Cristo.
Ogni grano si sente coccolare
come sentissi il fruscio
di un cuore che sfiorisce.
Movimento lento è pregare
movimento studiato è pregare
movimento
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Ti amo nel tuo essere interiore
amo il profondo segreto che sei
amo l’oscurità nei tuoi occhi
il mondo che
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‘Sta storia narra, de ‘na Merla bianca
che a Gennaro, stava rintanata,
in de la nicchia de ‘na quercia stanca
che
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fiore del sogno
ricamato di nonsensi
su sbavature di ossimori
sequenze di figure
daliniane
uscite dalla bocca della
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La prima rampa
sale verso il sole
la seconda verso il mare
la terza verso l’incertezza
che il vento trasforma in
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È lunga e violenta la notte
della tua giovane vita
con la tua stella ferita
per l’alba che non sorgerà più.
Piccola cara adolescente
hai lasciato ai posteri
le tue emozioni e i pensieri
d’un rifugio senza la luce.
La testimonianza d’un
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Questo è il Tempo de’ Morti sofferenti,
la nebbia delle lugubri Messe,
il cielo delle rondini lontane.
Questo è lo
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In quegli amari graffiti di silenzio
aggregati a realtà di filo spinato
s’attardano
in composte file
brandelli di carne
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Giorno di pioggia
oggi
intensa
ininterrotta
a dar alla mente
momenti d’abbandono
nel suo vedere
al di
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Ritorno per le strade dove ho trascorso
gli anni più belli della mia vita
e non solo perché si era giovani.
Per nostalgia, per il tempo che passa,
per quello che ha costituito nel mio crescere.
Per i legami affettivi, gli amici di
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Se il buongiorno si vede dal mattino,
alle strade romane manca lo spazzino!
Col suo laborioso lavoro manuale
teneva
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| Ritorna nell’aria eco del deserto,
l’odore acre dell’Olocausto
trasborda ancor l’onda incancellabile
di sangue e orrore.
Non s’arresta fiume di dolore,
pieghe della buia stagione
rinnova ferite mai ricucite dal tempo.
Rimbalza l’incubo nel giorno
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C’è una festa in paradiso
tra le alghe in mezzo al mare,
non v’è il frutto del peccato
solo anemoni da salvare,
ma il serpente tentatore
sulle onde sempre è agitato.
Non ci sono invitati
nè tavole imbandite
sulla porta il divieto,
qui nessuno
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| Seguo nell’infinito
il richiamo del silenzio;
di un avvenire pieno,
di emozione e affetto,
nuova possibilità per il domani che verrà.
Stanotte sorge per tutti quanti
con riverberi di sole e di brina
la Fortuna dal colore della neve,
che sfavilla
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| Hanno raccontato di ore che stordivano rumore
di fumi neri nel vento soffiati dal tormento
e del nulla che sembra vero dentro allo sgomento
come accaduto! E sguardi caduti prima dell’azzurro
Di ore mai trascorse, ferme sul correre del
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| Duro il colpo, dura la terra:
il corpo non urla, giace.
Ancora la luna
ne è testimone, sempre
la luna che non parla.
Svanisce l’ombra,
nel profumo
che copre la tristezza,
il fastidio della presenza.
Questo è il coraggio!
Fuggire nel vuoto
che
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| Indaffarato finché duri la neve, finché
non spunti il pupazzo con l’occhio di vetro
scavi una cifra.
Sono stato bambino e coniglio,
la talpa con i crampi alle ossa
ho sanguinato dal culo di mille infermiere.
Vorrei soffiare sul letargo dei
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| E da lassù il niente e il tutto impari
col mondo intorno nudo inginocchiato
il testimone del mio tempo amato
ricordi tra le pieghe straordinari.
E quei scalini baldi legionari
salgono tra le nuvole nel vento
di un grande sogno fiero monumento
di
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| Ma quante ne vuole l’uomo
nella sua incompiutezza
fare a piacimento e disfare
ragnare, avvalersi poi
della facoltà di
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| Di meraviglia è il viso appena rinato
ne’ cantori de la musica de l’anima
chiamo amore, un bisbiglio ne’ giorni
come un segreto dire, poi ritorna
là dove di me scrissi poesia.
Gelida la parola nell’attesa
piccola di ieri, è ormai sopita
e
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| Oggi dopo la brina la galaverna
la natura per biancheggiare
il verde di alberi siepi erbe
ha cambiato maestro di
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| Oggi il vento
nuovamente
mi ha parlato
di lei
e ha sussurrato
tradendo il silenzio
le parole che amavo
sentirmi
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| Solo un destino tragico brutale!
Ho colto dietro i fili dell’orrore
Oltraggio nella cura del dolore
Accuse che diffidano
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| Da piccolo credevo che la vita
non fosse un’avventura transitoria,
bensì una gratifica acquisita
da casta familiare meritoria.
Invece col trascorrere degli anni,
vedendo tanti amici e conoscenti
morirmi accanto, in preda a dei malanni,
o
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Chissà se mai avreste pensato
che sareste diventati così conosciuti
in un giorno qualsiasi della memoria
perché allora eravate filo elettrificato
pane raffermo, ammuffito, scheletro
ed un numero, una sequenza di numeri
da gridare
nelle ore
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(misurando inutili spazi)
Attendo
che passino
queste lunghe ore,
sempre uguali,
sempre monocolori,
con l’idea fissa
di sfogliare ricordi
intrisi di te...
Metamorfosi di sogni,
involuti in drastiche utopie,
meravigliano ancora
gli
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334420 poesie trovate. In questa pagina dal n° 28981 al n° 29040.
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