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Per salvarmi
avrei dovuto amare le fragole
ma io ero stanco
e attendevo il cielo scuro
Le ombre che precedono l’estate
dopo un temporale
a mezza primavera
fra le nuvole scheggiate dal sole
Per pregare
avrei dovuto avere un Dio
e non le
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Lascio la piazza
per cercarti e portarti
a vivere la musica
del ruscello che scende,
rallento pure il respiro
per non
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Guardi l’acqua,
dopo la pioggia.
Girano intorno,
torbidi ricami.
Tu, nostro amato scoglio,
adesso piangi.
Tu,
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| Baci e carezze
scorrono sul tempo
riposano su attimi di silenzi
appena percepibili
e danno nuovo afflato
ai nostri giorni.
Emozioni in
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Del tuo irruente moto
in scompiglìo
di seriose nuvole
chissà se si avrà memoria.
Tu che annulli la pioggia
ci sorprendi
saziando d’azzurro il cielo...
e rafforzi l’audacia
cambiando rotta ai pensieri
dando scacco matto al re
nella
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Un cuore matto ... il mio cuore
Ricama ogni giorno
con gocce di rugiada baciate dalla luna
ruba parole d’amore
nascoste nel respiro della notte
sospira poesie con luci di stelle,
ne fa cuscino con trecce di cirri rosati
dove con cura posa
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E con le carte si diletta il cuore
per un intreccioo puntualmente offeso
sul tavolo amaranto dell’amore
ferito nei suoi attimi e sospeso.
E queste carte al nuovo inganno arreso
attivano la smania di lottare
col tempo nello spazio
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Nell’infanzia delle cose
un gioiello rubato al tempo
è solo una luce violenta,
uno sprazzo tra le nubi
e l’abisso che colora labbra
d’un pallido azzurro.
E così là
dove crescono le ore
un crepuscolo velato
e la notte a schiuder
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In questo tempo
di povertà
e buio profondo
guardo il cielo di stelle.
Umana
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Quest’anno la primavera non è arrivata.
Non che l’attendessi
ma almeno mi avrebbe preparato all’estate.
Adesso mi copro e
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So superstizioso lo ammetto
sò costretto a stà attento quanno me arzo dar letto
c’ò quale piede scègno.
Nun sorto fora se drènto a le saccòccie nun ciò l’ amuleti
li cornetti ne la mano.
Si me capita de vède er micio nero che me passa fra li
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navigo tra le stelle del cielo
come sospeso in un sogno
ad occhi aperti
e dalla rupe dell’universo
osservo le lunghe scie
degli aeroplani che ballano
tra le nuvole addormentate
al chiaror del tramonto solerte
l’oceano tremante mi guarda da
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Il tempo,
velo di polvere
in un mobile antico,
una storia rubata dal vento
che poi respiri,
assemblata
diventa montagna
o deserto
nutre le viti
per i vini coi quali brindi
ma tu la disprezzi
ignorando l’atroce sentenza:
sei fatto di
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Quante cose ancor ti direi
pur se da lì già le saprai
fra le stelle e in ogni pensiero
- nel cuor - guardando il cielo.
Sarà luce che non
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A cosa serve la primavera,
il profumo dei fiori a sera
quando il tramonto s’avvera,
a che serve la dolce fragranza,
dei vellutai petali la danza
quando un refolo avanza,
non certo a consolare il pianto
dei tuoi tristi occhi, tanto
nessuno
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Ho regolato il fuoco
in funzione della pioggia
che inesorabile cadrà
allagando speranze
e cumuli di sogni.
Ho alimentato una pira
dalle fiamme azzurre
che investirà la notte
fredda e solitaria.
Non avrò più bisogno
di elemosinare le tue
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Predilige il sogno
mani indaffarate
nelle incorporee fantasie.
Il pegno levigato
d’occhi semiaperti
plagia astrali
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Voglio un foglio bianco
per scrivere parole
che aiutino a disporre i miei pensieri
come al cuore si conviene.
Voglio esternare a te
quanto di più confuso
ho nel mio animo,
nella mia testa.
A te, che mi sopporti quotidianamente,
il grazie per
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| Mille penzieri ce so venuti ‘n mente
osservanno er cielo ricormo de stelle,
sembra ricamato quasi pittutato, pe
regalacce n’quadro bello e delicato
Come si fosse na coperta vellutata,
ce regala tepore e na veduta n’cantata
ce fa sentì protetti da
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Di quell’incanto il cuor zampilla
vital soffio d’amor ammanta.
Oh ti conobbi e ti riconobbi,
fu collasso di emozioni...
Amor che turbi e
d’amor vivi
vai e vieni e
di sogno in sogno
ti racconti e
rincorri il cuore...
Sognai d’amor sognai
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| Parla di me
fai di me la tua poesia
dimmi delle cose
amami a parole
- con le parole
precipita nei miei
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Anima persa
tra le pieghe
di un pensare distratto
di accadimenti
altri dal tuo contesto.
Sciogli le vele,
ché soffia
il vento della vita,
e voliamo,
come fuoco incorrotto,
sulle rotte
di Aironi cenerini
verso
intramontati
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“Marcello, noi ci amiamo intensamente,
facciamo sesso quando abbiamo voglia,
nel nostro matrimonio c’è la stima,
l’affetto
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Vacillano sospiri
nell’agonia dell’aria...
Tutto è confuso
dall’isteria della notte
abile direttrice di malinconie aliene.
Tutto si perde
nel sangue crepuscolare
di emozioni di spine e more.
Allo sbocciare delle farfalle
in preghiera
ai
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Gli occhi si perdono nel nulla,
medita la mente, mentre guardi il cielo senza parole
niente può farti più male,
se l’anima ha conosciuto veramente il dolore.
“Ciò che non ti uccide, ti fortifica “
e rende speciale
ogni singola goccia d’amore,
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Suggestioni
d’Alterità
inseguono la folla dei passanti
che passa
e va
cercando di indurre
in qualcuno
una sosta
almeno per il tempo
di una semplice
muta
domanda
che
se fosse rinchiusa
nelle
scarne parole della mente
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Triste
con una smorfia sulle labbra
vedendola sorrise,
un cielo velato di nuvole
faceva pensare all’inverno.
La silenziosa stanza
era come un bosco
privo di fiori
e un gelido vento
che le sussurrava:
L’amore muore
se non lo bacia la
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Come gabbiano spiegasti l’ali in volo
vagabondo sorvolasti le coste del tempo
stremato fermasti la corsa
sul letto di un fiume solitario
angosciato piangesti la tua nostalgia.
Con speranza tendesti la mano
lasciasti che lo sguardo si perdesse
in
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Nel verde del vento
sento addosso
il respiro della stagione
che allunga
e rinverdisce i rami...
è tempo di voli
di musica a rigare
la tenue azzurrità
e di macchie di colore
a picchiettare i campi...
questa luce di maggio
ricorda rose e
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Italia |
30/05/2019 22:55 | 1661 |
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Quando avevi le labbra socchiuse
io ti baciavo lentamente
sulla vaniglia appena sbocciata
e respiravi tra le foglie
Che la primavera aveva regalato
con i fiori di maggio
in un concerto di nostalgia
scritto con l’amore delle lune
Quando la sera
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Spiegami il senso
di quegli spazi lucidi
dove il pensiero scivola e crolla.
E si tace
di fronte alla maestosità dei silenzi
accompagnati dal ticchettio
dell’acqua sulle foglie.
Il mondo si culla
tra passato e speranze
eteree e
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Spuntata, scricchiola sul foglio,
uno stridere di freni sull’asfalto.
Stamane anche il garrire delle rondini
era un rumore del tutto somigliante
al cancello incrostato dalla ruggine.
Le tue mani giungono la sera,
con lo scroscio della
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Le sere di maggio
erano tanto belle,
le ragazze erano felici
e sempre vestite a nuovo,
il buio tardava
nella corte profumata
da gronde e gronde di rose,
tutti gli sguardi
rubavano agli uomini,
che ruvidi nel corpo
ma dolci negli occhi,
davano
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O mio Dio... Mio Dio...
Perché mi hai dato
quest’anima così fragile e maledetta?
Sento il frastuono del lampo
ed ogni suono è amplificato dal mio sentire,
mentre la pioggia cade,
tumultuosa,
a bagnare il mio viso
ed ogni risonanza del
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Sono tante le parole, frasi intere,
che non dette sono ancora ospiti
nei pensieri più belli infiniti
di dolcezza, semplicemente vere.
D’improvviso porto alla tua attenzione
ma ci vorrebbe un gigantesco foglio
per scrivere sentimenti sempre in
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E le tue mani tese afferro forte
per non piombare giù nel precipizio!
Non so se è giorno o notte,
se sono sveglio o
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Viviamo gli spiccioli
di una vita immortale
con il compleanno a scandire
il nostro tempo reale
alla mercé di un corpo
sgualcito dagli anni
nella sua veste mortale.
Per la sua ascesa spaziale
solo il digiuno e l’astinenza,
perdendo peso
agli
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La fortuna cammina con gli occhi bendati
avanza lenta con il bastone
a volte si nasconde,
timidamente sfiora con un bacio chi vuole.
Ha la cornucopia colma di sonanti pepite d’oro
fruscianti banconote, oro e diamanti
rosse pietre di rubino e
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Questo è il vero amore, definitivo,
se ho la tua fiducia nel mio cuore
senza batter occhio torno alla tua finestra
e approfitto dell’occasione,
anima mia che mi catturi
in questo libro di fiabe aperto all’improvviso
e non sono più un estraneo in
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Arriva la vita con ebbrezza e
gaia dolcezza e pudica saggezza in
mite conforto sogno mai desto...
Arriva e il giorno ravviva in magia di ritorno,
quiete improvvisa di musico in ode.
Arriva serena ha un nome
soffuso è il suo bacio a donar
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| Sembra una vecchia radio che vomita parole
quel gingillo capace di ubriacare candida pelosa
piccoli denti hanno il loro bel daffare
in quella ricerca sempre vana
zampine ispezionano inutilmente
creando solchi perenni
sguardi si prodigano
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| Attratta da un magnete,
son giunta qui,
coi miei pensieri.
Nello sguardo scorre l’infinito,
nelle narici profumo di
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| Un uomo con la barba molto folta
ed una donna ancora giovanile,
ballavano, facendo giravolta,
in una discoteca. Lui
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| La natura esplode di colori accesi
avvolgendosi in un abbraccio di sole
nel groviglio di alcune piante
traboccante di generosa vita;
appare un briciolo di primavera
che stenta di progredire
con lenti passi felpati
nel tempo e nello spazio.
Poi,
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| Se fosse il vento
nel buio di una lunga notte
a sollevarmi dal nulla
attraverserei nei passi senza nome
il silenzio del vivere .
Quante mani devono scavare tra le nuvole
per trovare quel che di un uomo rimane .
Gli anni prima del buio
sono
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| Tra rivoli di silenzio
che lenti scorrono
e la pacata freddezza
dei giorni di solitudine,
ricucio le mie vesti.
Alla luce degli ultimi raggi
ancora intravedo nella fitta trama
incenerite pagliuzze,
di turbinosi fuochi.
E si culla la mente
tra
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Testimone il silenzio d’un dolore
che strappa all’anima le vesti
nella luce che fa risaltare ferite
recenti sulle vecchie
appena rimarginate.
Aborrisco gli sguardi d’una folla
che pretende le mie intime vie.
Sulla lama sottile dei tuoi
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Ti ricordi la luna brillava
in riva al bosco
quando le lucciole morivano
di nostalgia
e la notte era troppo breve
per attendere
le nostre lacrime
riflesse nel rosso del tramonto
Io trattenevo i respiri
fino al limite del tempo
ma non era
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È come essenza
invade ogni molecola
scalda il sangue
cucina il cervello
L’amore alla volte
non è vicino
ma ti circonda
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So’ pescatore ma nun saccio ancora
si ll’esca ca sto ausanno è chella bbona
si ‘o viento ca me sfotte è na malora
e ‘o verzo ca te scrivo è na canzona.
So’ pescatore ma nun veco ‘o mare!
Chest’acqua tene ‘a faccia scacazziata
chest’onne so’ cu
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Non c’è più quotidiano dialogo
tra noi giorni ne son passati tanti,
è dura da sola andare avanti
e soltanto scrivere versi è sfogo.
Averti ancora qui pura illusione
accanto l’un all’altro e raccontare
tante storie che dovevi terminare,
guerra,
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Passi striscianti nel vuoto
anche il lamento silenziava
una invocata preghiera
tra i fili a spezzare la vita
Il colore del silenzio
acre respiro buttato per le terre
un fingere nella realtà
un mero riflesso nella speranza
L’eco si sperde tra
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Pensami ancora
a pascermi di luce,
cosparso di aurora,
dimora fissa di pace...
Pensami bambino,
rincorrersi, col cuore
abbandonarsi, divino
e struggente è amare...
Pensami vita mia,
per sol un momento
di assoluta armonia
che canta più del
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Amo, quella fetta di luna
quando questa
mi prende per mano
mi accompagna da te
e si fa candido letto,
abbassa la
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Sento il pigolio lento della pioggia, che si affloscia
nello stagno putrefatto di un pozzanghera.
Al di là del vetro tremulo, irrorato di bagnato,
mi avvicino mesta al nudo cospetto di una finestra.
Ascolto me stessa.
Esploro la risorsa di un calore
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Sensazioni vaghe fluiscono nell’aria
onde ondulate si propagano
nel turbinio vorticoso dei sensi,
delineando nuvole d’arcobaleno.
Sfere di cobalto, orbitano nello spazio lontano.
Sprofonda la mente
nel sogno irreale,
spire di fuoco
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Tra le fessure
della porta
un raggio di sole,
cerca un cuore,
sacrario dove
in silenzio
le lacrime,
come rugiada
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Amor che piangi, amor che vivi,
amor che l’umanità sostieni,
amor che sosti e ti ravvedi,
amor amato e mai arreso...
Oh il cuor offuscai e
per non soffrir lo presi
al laccio e lo strozzai,
morimmo insieme e
fu tormento...
Oh cuore che per amor
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Tempere sfocate
tornano con forza alla ribalta
nel salto del pensiero.
Si fanno baricentro
d’una realtà
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334303 poesie trovate. In questa pagina dal n° 25021 al n° 25080.
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